BRINDISI – La L. 107/15 dedica ampio spazio all’alternanza scuola-lavoro, già prevista da una norma (D. Lgs. N. 77/05), ma non menziona gli alunni con disabilità, dicendo solo che “le esperienze di lavoro devono essere dimensionate, per i soggetti disabili, in modo da promuoverne l’autonomia anche ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”, senza ulteriori dettagli. Al Liceo “Simone Durano” di Brindisi con l’affiancamento della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” parte invece, con concretezza e convinzione, un percorso di alternanza scuola-lavoro che è un progetto di totale inclusione e partecipazione condivisa tra tutti gli studenti disabili e normoabili. Questo farà di loro un’eccellenza su questo territorio e oltre questo territorio. La cultura è stata narrata/raccontata, non solo dalla politica, e percepita dalle opinioni pubbliche, soprattutto come un “lusso” che non ci si poteva più consentire. Così, tagli ingenti e riforme continue si sono abbattuti su istruzione e ricerca. L’IISS “Marzolla Leo Simone Durano” vuole far (ri)diventare invece gli studenti attori protagonisti di un cambiamento che riguarda da vicino la cittadinanza e la democrazia. Da qui l’accoglienza di un progetto per l’alternanza scuola-lavoro, aperto anche agli alunni diversamente abili, che realizzerà due biblioteche scolastiche, una al Liceo Simone Durano e l’altra presso il Liceo Marzolla dove si procederà anche alla sistemazione dell’archivio storico della scuola, che vanta oltre 150 anni di storia. E’ una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuterà gli alunni a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le loro attitudini arricchendone la formazione e orientandone il percorso di studio e, in futuro, di lavoro. Gli alunni attraverso precise conoscenze biblioteconomiche ed archivistiche sistemeranno e renderanno fruibili le loro ricche e specializzate biblioteche scolastiche ed il prezioso archivio storico. L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è uno strumento didattico, e come tale non è buono o cattivo di per sé, ma assume forme diverse a seconda dell’utilizzo che se ne fa. Senza la regia della scuola diventa sottrazione di tempo al diritto all’istruzione e apre a una congerie di rischi. L’efficacia di questa nuova opportunità dipende proprio dal senso di responsabilità e di coscienza della scuola e dei docenti che devono assumere, come è stato fatto in questo caso, uno sguardo intersoggettivo, per ripensare la progettazione e ascoltare con attenzione i ragazzi e le loro opinioni, le loro richieste, i loro bisogni: solo così si pongono le basi per un dialogo fertile con il mondo del lavoro, invitato a concorrere allo sviluppo di competenze utili per i futuri cittadini e lavoratori. La mission delle due biblioteche scolastiche che si costituiranno nei due istituti sarà una biblioteca “flessibile”, fulcro dei saperi, che promuoverà la lettura e la condivisione, l’esplorazione, la raccolta e la selezione di informazioni, le attività individuali e di gruppo. Il progetto, fortemente innovativo, ridisegna l’identità della biblioteca scolastica, che si fa vero e proprio bibliopoint a disposizione non solo di studentesse e studenti, ma della cittadinanza, diventando centro digitalizzato di documentazione e informazione culturale e linguistica del territorio. Una biblioteca “aperta”, che comunichi e condivida le proprie attività sul web, una biblioteca “multiculturale”, luogo della scoperta e della conoscenza dell’Altro; una biblioteca “partecipata” che solleciti alunni, docenti, genitori, comunità scolastica tutta e territorio, a farsi soggetti attivi.