Come avevamo facilmente pronosticato è andata deserta l’asta per l’alienazione dell’ex Palazzo delle Finanze, dell’ex Teatro Di Giulio e degli alloggi per dirigenti siti in strada delle Padagne.
Nel termine fissato nel relativo bando, ossia il 9 agosto scorso, non è pervenuta alcuna offerta.
Lo scorso 20 agosto, giorno previsto per lo svolgimento dell’asta, l’Amministrazione non ha potuto far altro che prendere atto di una situazione facilmente ipotizzabile.
Non si verificherà, pertanto, l’entrata di circa 5,5 milioni di euro ipotizzata.
E tanto mentre è abbondantemente scaduto il termine previsto dall’articolo 193 del Testo Unico degli Enti Locali per l’approvazione della permanenza degli equilibri di bilancio.
Abbiamo più volte detto che nessun privato può manifestare interesse all’acquisto di immobili di cui non è dato sapere il possibile riutilizzo e che meglio sarebbe stato, specie per il compendio in cui è ricompreso l’ex Palazzo delle Finanze, ipotizzare un piano di rigenerazione urbana per collocare in quell’aria servizi e funzioni da realizzare anche con il concorso di capitali privati.
Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Ci auguriamo che anche in questa delicata fase di predisposizione dei progetti da candidare al finanziamento con il Contratto Istituzionale di Sviluppo, in cui, stando alle dichiarazioni del Sindaco, dovrebbero finalmente trovare cittadinanza interventi di rigenerazione urbana, non ci si limiti ad ipotizzare il recupero di immobili dismessi o la realizzazione di nuovi manufatti ma si metta anche mano ad ipotesi di gestione per non generare ulteriori oneri che appesantirebbero ancor di più il già asfittico bilancio comunale.
Sarebbe giunta finalmente ora che su questi argomenti, di grande rilevanza per la città, fosse coinvolto anche il Consiglio Comunale.
Vito BIRGITTA
Gabriele ANTONINO
che delusione! Ma quali regolamenti e norme ha rispettato il Comune per porre formalmente e legittimamente all’asta quei beni? Su quale inventario di beni immobili, normativamente redatto, risultano quei beni? E’ possibile non sapere che sul bene ex teatro Di Giulio dovrà essere applicata la procedura per danni erariali con riferimento al mancato utilizzo del bene e contestuale pagamento delle spese di mantenimento (sentenza Corte Conti)? Sullo sforamento del termine di cui all’art. 193 del Tuel vi sono le forze di opposizioni a sostenere caparbiamente l’attuale stato ben conoscendo le relative conseguenze. Il termine fissato per l’approvazione della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio era il 31 luglio decorso e la mancata approvazione entro la data stabilita dall’Organo di Governo consegue l’applicazione del punto 4 dell’art. 193 del Tuel con la equiparazione alla mancata approvazione del bilancio di previsione.
Brindisi, 21/08/2019 Franco Leoci
Benché ignorante in materia, credo che l’unico modo possibile affinché il comune possa rinsavire è proprio quello di alienare beni immobili che al contrario porterebbero spese.