L’alienazione di parte del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune costituisce uno dei capisaldi del piano di riequilibrio finanziario approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 2 del 09/01/2020. Ho votato contro quel piano in quanto alcuni dei risparmi di spesa previsti, ed in particolare quelli che comprimevano i servizi sociali, andavano ad incidere pesantemente sul bilancio delle famiglie brindisine. Condivido, invece, la necessità che il Comune si privi di quella parte del patrimonio immobiliare improduttivo di reddito.
Ma anche in questo caso occorre adottare tutte le cautele necessarie a non provocare danni irreparabili a quanti usufruiscono di quegli immobili. E’ il caso delle imprese commerciali che utilizzano locali comunali per svolgere la propria attività. Nei bandi finora adottati, tutti andati deserti, era previsto un diritto di prelazione per i concessionari dei locali a parità di offerta economica. Era inoltre previsto un prezzo a base d’asta.
Nell’ultimo bando, in scadenza il prossimo 16 novembre, il diritto di prelazione è stato soppresso e non è previsto un prezzo a base d’asta ma una offerta libera salvo verifica di congruità dell’offerta economica da parte della Amministrazione Comunale..
In più sono previsti tempi strettissimi, appena 30 giorni !, tra l’aggiudicazione definitiva ed il pagamento della somma offerta. Non vi è chi non vede come per un piccolo commerciante, che intenda partecipare all’asta, sia estremamente difficile approvvigionarsi del danaro necessario in così poco tempo, attesi anche i tempi lunghi con cui gli Istituti di credito erogano i mutui.
Tra l’altro assumendo impegni giuridicamente vincolanti con la partecipazione all’asta ai commercianti sarebbe preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti regionali previsti per l’acquisto dell’immobile in cui viene esercitata l’attività ed in particolare a quelli previsti dal Bando Titolo II – Capo III – Aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese.
Senza considerare che tra gli immobili posti in vendita vi sono anche i locali situati in Via Santa Maria Ausiliatrice, tutti privi di accatastamento singolo, di idonea destinazione urbanistica e di agibilità.
Alla luce di queste considerazioni depositerò nella mattinata odierna una interrogazione consiliare con cui chiedo al Sindaco se non ritiene opportuno modificare l’Avviso introducendo nuovamente il diritto di prelazione, a parità di offerta ritenuta congrua, a beneficio degli attuali concessionari e di prevedere, laddove l’attuale concessionario dell’immobile comunale abbia manifestato la volontà di avvalersi del diritto di prelazione, a parità di offerta ritenuta congrua dalla Amministrazione Comunale, la possibilità di stipulare un contratto preliminare dando così modo al concessionario di accedere alle agevolazioni previste dal Bando Titolo II – Capo III – “Aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese”.
Il rischio, altrimenti, è di buttare sul lastrico decine di commercianti cui è stata già inviata dalla Amministrazione Comunale una nota con cui si comunica che il contratto di concessione, alla scadenza, non sarà rinnovato quale che sia l’esito dell’asta pubblica.
Il Capogruppo PRI
Gabriele ANTONINO