LATIANO – “Italia, un Paese che lavora anche il doppio o il triplo di prima, per non perdere un posto non più fisso, e dove sono evaporate in un batter di ciglia tutele e garanzie, che si pensavano acquisite per sempre…”
Con questa premessa che entra nel merito del cuore nero del mercato del lavoro del Bel Paese, la Taberna Libraria di Latiano annuncia il prossimo evento in programma mercoledì 18 aprile 2018, quando a partire dalle ore 19:30 ospiterà, presso i propri locali di via Torre S.S., il giornalista e scrittore pescarese Maurizio Di Fazio che presenterà la sua opera dal titolo “Italian Job. Viaggio nel cuore nero del mercato del lavoro italiano” (Edizioni Sperling & Kupfer), un libro-inchiesta scioccante, un viaggio negli abissi dei nuovi lavori all’italiana. “Progredisce la tecnologia, regrediscono in maniera irrefrenabile i salari e i diritti. Nessun comparto sembra risparmiato, e l’onda lunga della grande crisi cominciata ormai dieci anni fa…” Prosegue con un appuntamento degno di nota quindi, la serie di incontri con l’autore del 2018, rientrante, come noto, nella seconda parte della rassegna “Cultura, Spettacolo e …” organizzata dal noto contenitore culturale latianese in collaborazione con Centro Studi Meridiana, Summa Costruzioni, De Vivo Home Design di Latiano e BCC di Erchie. Italian Job è un viaggio nel gorgo oscuro dei nuovi lavori all’italiana. Lavori cosiddetti 4.0, ma in verità dal retrogusto primitivo. “Nel mio libro – dichiara Maurizio Di Fazio – racconto la guerra darwiniana per non perdere il posto. Un posto non più fisso, un salario che non è più un salario. Si sono liquefatte garanzie e diritti che si pensavano scolpiti per sempre. E nessun settore sembra risparmiato, nemmeno categorie un tempo privilegiate (resiste solo la classe politica).”
Dallo sfruttamento esasperato nei centri commerciali, negli ospedali e nei call-center, ai misteriosi algoritmi di Amazone delle app del food delivery; dall’outsourcing, il lavoro dato in subappalto e al ribasso alle cooperative e alle agenzie interinali, all’obsolescenza programmata della manodopera. Per non parlare del dilagare di sempre più subdole forme di caporalato, demansionamento e mobbing. Vittime sacrificali, soprattutto i giovani. Colpa della globalizzazione, di sindacati arrendevoli o di vent’anni di riforme del lavoro, dal pacchetto Treu al Jobs Act.
Maurizio Di Fazio è un giornalista collaboratore di Repubblica, L’Espresso, Il Venerdì, il Fatto Quotidiano, Vanity Fair e GQ, vicintore del Premio Polidoro nel 2015. Scrive di satira, di musica, di cinema, di società e di irriducibil vita.