Cristo si fermò a Eboli: il Salento e, Brindisi in particolare, sono stati esclusi dai piani per la realizzazione dell’alta velocità. Gli investimenti si sono fermati al solo capoluogo di regione.
La materia è troppo importante per essere trascurata anche perché su questa direttrice passa buona parte dello sviluppo del nostro territorio.
Il Governo non può cancellare il Salento nella estensione della linea ad Alta Velocità sulla dorsale Adriatica stralciandolo dal Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci, anche per il fatto che ciò tradirebbe le stesse linee guida contenute nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) pensato per ridurre il divario territoriale tra Nord e Sud e a sviluppare gli assi trasversali tra Est e Ovest del Paese. Si rischia di essere periferizzati dalla mancanza di investimenti nei settori cruciali dei trasporti e della logistica.
La partita della mobilità è importantissima per il nostro territorio, per le nostre aziende perché significa sviluppo e possibilità di crescita per tutti: E’ essenziale investire sulla mobilità per gli scambi commerciali, per il turismo, per un territorio che non può restare isolato e che punta ad aprirsi. La partita della mobilità è importantissima anche per lo sviluppo di settori come la logistica su cui il territorio brindisino sta puntando molto. Ed è cruciale anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.
Da tempo come CGIL abbiamo lanciato l’allarme su questo tema, ora occorre l’impegno di tutti per evitare di restare esclusi dal Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria in discussione al Parlamento. Con la manovra sono stati destinati 32 miliardi di euro per potenziare e migliorare le infrastrutture e i trasporti nell’ottica dello sviluppo sostenibile, 16 di questi sono per il trasporto ferroviario. Perché Brindisi territorio sempre in fermento, polo turistico dalle potenzialità inespresse oltre che centro produttivo importante, deve restare escluso dagli interventi?
Siamo in presenza di un combinato disposto che taglia qualsiasi possibilità di sviluppo e impedisce la valorizzazione delle potenzialità del nostro territorio: prima la decisione di escludere il porto di Brindisi dalla rete Ten –T per la Puglia che ci esclude dal progetto Europeo del Corridoio Baltico – Adriatico che tra alcuni anni unirà i mari del Nord e del Sud Europa; ora la decisione di realizzare l’alta velocità sulla dorsale Adriatica ma solo fino a Bari escludendo il Salento.
La resistibile ascesa del divario infrastrutturale tra nord e sud che vede nello specifico interessato il nostro territorio, nonostante la potenziale disponibilità di ingenti risorse economiche rivenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha l’obiettivo – giova ricordarlo – di aiutare chi è rimasto indietro come emerge dai provvedimenti adottati dal governo riporta in maniera dirompente la questione “Mezzogiorno d’Italia”.
Sconcerto a parte per quanto avvenuto, riteniamo urgente promuovere una forte mobilitazione del territorio per chiedere al Governo un utilizzo del PNRR coerente con gli obiettivi più avanzati di crescita e di recupero del divario territoriale anche in termini di infrastrutture e mobilità.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi