Dichiarazione di Fabiano Amati
“Noi ci giriamo i pollici e loro stanno facendo vedere le stelle all’Italia con un vasto programma: ostacolare il libero scambio delle merci (Ceta), favorire il libero scambio delle malattie (no-vax) e barattare precarietà con disoccupazione (decreto dignità).
E mente ciò accade che facciamo noi del PD?
Componiamo e scomponiamo organismi interni di partito, a Roma come a Bari; evitiamo di prendere posizioni chiare ed anche nette; evitiamo congressi per non correre il rischio di trovare una nuova buona idea e con essa l’ennesimo leader da uccidere.
Che la questione del PD consista nelle diverse linee politiche da conciliare è una clamorosa quanto pietosa bugia. Come può essere questo il problema se non si convocano mia riunioni su argomenti di merito e quando avviene la maggior parte delle sedie restano vuote?
La questione del PD, a Roma come a Bari, è il sospettare reciproco e il continuo rinvio di ogni decisione per paura che possano prevalere il merito e i meritevoli, e magari vincere o addirittura convincere.
Abbiamo poche settimane ancora per fare qualcosa. Altrimenti ci resta la quasi certezza di perdere ancora o la speranza di vincere a nostra insaputa: in ogni caso non di certo un grande destino.”
“Noi ci giriamo i pollici e loro stanno facendo vedere le stelle all’Italia con un vasto programma: ostacolare il libero scambio delle merci (Ceta), favorire il libero scambio delle malattie (no-vax) e barattare precarietà con disoccupazione (decreto dignità).
E mente ciò accade che facciamo noi del PD?
Componiamo e scomponiamo organismi interni di partito, a Roma come a Bari; evitiamo di prendere posizioni chiare ed anche nette; evitiamo congressi per non correre il rischio di trovare una nuova buona idea e con essa l’ennesimo leader da uccidere.
Che la questione del PD consista nelle diverse linee politiche da conciliare è una clamorosa quanto pietosa bugia. Come può essere questo il problema se non si convocano mia riunioni su argomenti di merito e quando avviene la maggior parte delle sedie restano vuote?
La questione del PD, a Roma come a Bari, è il sospettare reciproco e il continuo rinvio di ogni decisione per paura che possano prevalere il merito e i meritevoli, e magari vincere o addirittura convincere.
Abbiamo poche settimane ancora per fare qualcosa. Altrimenti ci resta la quasi certezza di perdere ancora o la speranza di vincere a nostra insaputa: in ogni caso non di certo un grande destino.”