L“La maggiore autonomia delle Regioni del Nord a costo zero non può esistere. Chi lo dice, a cominciare dagli adulatori meridionali di Salvini, o non sa o è in malafede oppure non ha memoria; cioè non ricorda che appena qualche anno fa si volevano abolire le Regioni proprio per contrastare l’eccesso di spesa da autonomia, con gli eccessi dei Suv, degli scontrini gonfiati e dei rimborsi per libri di gossip e mutande verdi. Cose che noi in Puglia non abbiamo per fortuna conosciuto”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati.
“Chiedere maggiore autonomia – prosegue Amati – su alcune materie e pretendere le relative risorse che attualmente lo Stato spende, significa ridurre innanzitutto il fondo di perequazione, perché c’è una notevole differenza tra il gettito fiscale del Nord e quello del Sud. Dire, perciò, che la riforma è a costo zero non ha francamente senso e appare piuttosto un semplice atto di adulazione politica nei confronti di un leader, Salvini, allo stato popolarissimo e quindi scelto per il solito vizio di andare in soccorso del vincitore”.
“L’autonomia si configura, invece, come un attentato – sostiene il consigliere regionale pugliese – all’unità del Paese, ingiusta e produttiva di sprechi e spesa pubblica incontrollata. Se, infatti, un’istituzione regionale chiede il potere per gestire i servizi, ma i soldi per farlo continua ad assicurarli lo Stato, finisce per non rispondere politicamente della tassazione e, quindi, darsi agli sprechi e alle elargizioni per conquistare o mantenere il consenso. Tutto il contrario di ciò che abbiamo bisogno, e cioè un’Italia molto più unita – conclude – per evitare di ridursi nel Meridione d’Europa”.