Un piglio nuovo per entrare nel merito delle tante questioni in sospeso nel territorio ed individuare una strada da percorrere insieme, nel rispetto dei ruoli e delle competenze.
Questo, in sintesi, quanto emerso dall’incontro tra il Presidente di ANCE Brindisi, Angelo Contessa e il Coordinatore della Uil Brindisi, Fabrizio Caliolo.
Una riunione densa di spunti interessanti e che ha evidenziato tante convergenze tra mondo datoriale e mondo sindacale per ciò che riguarda il comune interesse, ovvero quello di favorire lo sviluppo della provincia di Brindisi, partendo in primis da una sorta di “rivoluzione culturale”.
Non poteva chiaramente mancare un’analisi dell’attuale sistema industriale e dei possibili nuovi investimenti. Proprio relativamente a questo aspetto, Contessa e Caliolo hanno concordato che, per garantire rispetto e rispondere alle esigenze del territorio, è opportuno poter disporre preventivamente del cronoprogramma e dei piani di committenza in maniera tale da consentire alle imprese locali di verificare ogni possibile coinvolgimento diretto, senza il solito inaccettabile ricorso al sistema del subappalto che mortifica aziende e lavoratori.
Altro punto su cui ANCE e UIL hanno trovato condivisione è la necessità per gli Enti locali di dotarsi di strumenti urbanistici aggiornati ed immediatamente operativi.
Nel corso dell’incontro si è poi discusso delle problematiche che attanagliano il SIN di Brindisi e le zone ASI. Da quanto si apprende dalla stampa circa il “caso ACT Blade”, per esempio e senza voler entrare nel merito dello stesso, sembrerebbe che non ci siano aree disponibili per effettuare degnamente nuovi investimenti.
Risulta quindi evidente – e anche su questo Caliolo e Contessa sono stati concordi – che il punto di partenza deve essere un’analisi del contesto attuale su dati già disponibili come, ad esempio, quelli forniti dall’eccellente studio commissionato dall’ex Presidente dell’ ASI, Mimmo Bianco ormai due anni or sono, dal titolo “Adeguamento del piano regolatore territoriale consortile dell’agglomerato industriale di Brindisi al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)” che fornisce, appunto, l’analisi del quadro conoscitivo dell’agglomerato industriale e l’individuazione delle aree oggetto di analisi.
Sarebbe forse ora che elaborati, come quello succitato – magari realizzati anche con fondi pubblici – fossero tirati fuori dai cassetti in cui sono stati archiviati perché potrebbero rappresentare validi strumenti per garantire una ri – partenza, libera da vincoli.
Non c’è più spazio per “cattedrali nel deserto”! Occorre, invece, collaborare per creare concretamente le condizioni più adeguate a consentire una reale crescita economica e sociale.