Antonino (PRI) al sindaco: “Un’ordinanza per vietare accattonaggio molesto di cui spesso si rendono protagonisti extracomunitari”

Gabriele Antonino

Egregio,

il clima di insofferenza che si respira in città a seguito di alcuni episodi di violenza gratuita di cui si sono resi protagonisti cittadini extra comunitari con grave nocumento per incolpevoli cittadini, del rifiuto da alcuni di loro opposto al pagamento del titolo di viaggio sui mezzi di trasporto pubblico e, pare, del tentativo di aggressione ai danni di una minorenne non può non destare preoccupazione.

La nascita di ronde che ritengono giusto farsi “giustizia” da se non è certamente la migliore risposta al problema!

Va però sottolineato che questo clima è alimentato anche da episodi apparentemente di minore gravità ma che suscitano fastidio e sconcerto tra i cittadini.

Oramai nella nostra città non vi è incrocio semaforizzato, parcheggio pubblico o esercizio commerciale che non sia presidiato da extracomunitari che chiedono insistentemente un obolo, il più delle volte offrendo in cambio servizi perfettamente inutili come l’ausilio nel parcheggiare la propria autovettura o nel trasportare il carrello della spesa.

Si tratta di vere e proprie manifestazioni di accattonaggio che spesso assumono contorni molesti.

Se è vero che Il reato di accattonaggio è stato abolito nel nostro Paese dalla Legge 205/1999 l’accattonaggio molesto e insistente, invece,  tipo bloccare per strada le persone che hanno risposto negativamente alle richieste o bussare con insistenza ai finestrini delle auto ferme ai semafori, è stato equiparato ad altra tipologia di reato (violenza privata: articolo 660 del Codice Penale).

Molti comuni, peraltro, si sono dotati di un Regolamento di polizia urbana, strumento di cui il Comune di Brindisi è privo, vietando espressamente l’accattonaggio molesto e prevedendo sanzioni amministrative per coloro che lo esercitano oltre alla confisca del denaro che costituisce oggetto della violazione.

In attesa che anche il Comune di Brindisi si doti di un apposito Regolamento in materia Le sollecitiamo l’adozione di una apposita ordinanza sindacale in cui si introduca il divieto di accattonaggio molesto, intendendosi come tale la richiesta di elemosina fatta con modalità insistenti o petulanti o minacciose o, ancora, ostentando o simulando deformità o menomazioni per suscitare pietà.

In particolare, l’accattonaggio molesto andrebbe vietato alle intersezioni stradali, nelle aree adibite a parcheggio, nelle aree prospicienti la stazione ferroviaria, il porto e l’aeroporto, davanti l’ospedale, alle case di cura, al cimitero ed ai luoghi di culto, in prossimità degli edifici commerciali, degli uffici pubblici e degli istituti bancari.

E’ appena il caso di rilevare che non si tratta di sanzionare chi semplicemente chiede aiuto solo per alleviare la propria condizione di povertà, in silenzio e senza disturbare nessuno.

Sulla illegittimità di ordinanze sindacali che vietavano l’accattonaggio generico, infatti, si è già pronunciato il Consiglio di Stato e lo stesso Presidente della Repubblica.

La richiesta che Le rivolgiamo è quella di interdire comportamenti insistenti, petulanti e talvolta minacciosi di cui si rendono spesso protagonisti cittadini extracomunitari, che frequentemente utilizzano il denaro raccolto per acquistare alcolici e arrecare ulteriore disturbo alla quiete pubblica.

Grati per l’attenzione, restiamo in attesa di un cortese cenno di riscontro.

Gabriele ANTONINO

(Capogruppo PRI)

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