Avevo espresso in Consiglio Comunale la netta contrarietà del Gruppo Repubblicano alla istituzione della tassa di soggiorno.
Ritenevamo che in una città che ambisce a diversificare la propria economia, aspirando a diventare turistica, fossero più opportuni interventi miranti ad incentivare le presenze turistiche piuttosto che strumenti capaci di minare la competitività del sistema turistico-ricettivo.
A nostro giudizio sostenere di volere sviluppare un modello economico alternativo incentrato sul turismo tassando i consumatori del settore appare contraddittorio.
Del resto sarebbe stato sufficiente leggere i dati sulle presenze turistiche a Brindisi per rendersi conto che l’introduzione della tassa di soggiorno rischia di contrarre il settore turistico anziché incentivarlo.
Brindisi, infatti, si colloca tra gli ultimi posti in Puglia per presenze e detiene solo il quarto posto nella classifica provinciale con circa 150 mila presenze annue.
Tra l’altro, nel caso di Brindisi si tratta soprattutto di pernottamenti di clienti business.
La tassa di soggiorno rischia, quindi, di incidere negativamente sullo sviluppo del settore, rendendo le strutture di Brindisi meno concorrenziali rispetto a quelle di altre località dove il settore turistico offre già più servizi ed appare più collaudato.
L’introduzione della tassa di soggiorno, pertanto, può rappresentare un grave ostacolo alla crescita della nostra città, che non può non passare dal turismo.
In altre parole, si rischia di porre una zavorra ad un settore che meriterebbe ben altre attenzioni ed iniziative come potrebbe essere la istituzione di una “No Tax Area” per incentivare il turismo ed attrarre nuovi investimenti.
E non ci riferiamo solo all’ambito delle strutture ricettive. Pensiamo infatti all’indotto che il turismo alimenta: i tassisti, i commercianti, gli operatori turistici e culturali, i ristoratori, che rischiano di vedere ulteriormente mortificati gli sforzi per uscire da un periodo di crisi congiunturale.
Così come adottata dal Consiglio Comunale la tassa di soggiorno, invece, rischia di trasformarsi in un balzello, l’ennesimo, che indirettamente graverà sulle imprese turistico-ricettive, le uniche in grado di fornire un reale contributo allo sviluppo economico e lavorativo locale, già in difficoltà a causa della contrazione dei consumi e dei fenomeni di concorrenza sleale.
Avevamo comunque preannunciato che avremmo vigilato affinché quanto incassato con la tassa di soggiorno dall’Amministrazione venisse effettivamente destinato a finalità di interesse turistico e non al mero ripianamento del deficit del bilancio comunale.
Non ci pare che il Regolamento adottato dalla Giunta Municipale vada in questa direzione.
Nell’articolo 8 del Regolamento, infatti, quanto alle azioni da finanziare con la tassa di soggiorno vi è un generico riferimento ad interventi di manutenzione e recupero che dovrebbero favorire la fruizione dei beni culturali ed ambientali.
E’ poi previsto che una quota irrisoria della tassa di soggiorno, pari al 10 per cento, sia destinata ai gestori delle strutture turistico-ricettive per interventi di miglioramento del decoro delle facciate, delle parti antistanti l’ingresso delle strutture e delle aree destinate all’accoglienza.
Meglio sarebbe stato destinare l’intero introito a iniziative di marketing localizzativo, prevedendo, ad esempio, la creazione di un “brand Brindisi” od il sostegno alla partecipazione degli operatori turistici a manifestazioni fieristiche di settore.
In compenso si sono gravati gli operatori di una serie di obblighi non preceduti da una adeguata attività di informazione, quanto mai necessaria ove si consideri che l’imposta dovrebbe trovare applicazione a decorrere dal prossimo primo giugno.
Così come non è prevista alcuna attività di vigilanza e controllo tendente a reprimere l’abusivismo, che nel settore turistico-ricettivo, specie nei mesi estivi, è particolarmente frequente.
Insomma il rischio concreto è che la tassa di soggiorno si tramuti nell’ennesimo balzello destinato esclusivamente a consentire la parziale copertura dei buchi presenti nel bilancio dell’Amministrazione Comunale di Brindisi.
Ci faremo pertanto portatori, nelle apposite Commissioni Consiliari, di suggerimenti e proposte che prevedano l’utilizzo degli introiti previsti con la tassa di soggiorno per l’attuazione di interventi mirati capaci di dare slancio a questo fondamentale segmento della economia cittadina.
Il Capogruppo Consiliare
Gabriele Antonino