Il Consiglio Comunale, nella seduta del 26 novembre scorso, ha approvato alla unanimità un ordine del giorno del Gruppo del Partito Repubblicano con cui si impegnava il Sindaco e la Giunta a sottoporre alla Assise Cittadina un piano organico di utilizzo dei percettori del reddito di cittadinanza, predisponendo degli appositi Progetti Utili alla Comunità (PUC).
Lo scorso 8 gennaio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero del Lavoro con cui si definiscono ambiti e caratteristiche di tali progetti.
Ho quindi presentato una interrogazione consiliare, che sarà discussa nella prossima riunione dell’Assise Cittadina, per sapere quali progetti sono in via di predisposizione, quando sull’argomento sarà interessato il Consiglio Comunale e se sono stati sottoscritti accordi con il Centro per l’impiego per l’individuazione dei soggetti che hanno sottoscritto il Patto per l’Inclusione Sociale od il Patto per Il Lavoro.
Ricordo che i percettori del reddito di cittadinanza possono essere utilizzati, senza alcun costo per il Comune, per lo svolgimento di progetti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale formativo e di tutela dei beni comuni.
Il progetto può riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di un’attività esistente, che però non deve mai essere assimilabile a un lavoro dipendente o autonomo, anche perché non è previsto alcun rimborso per il beneficiario.
Una vera e propria panacea per il Comune se solo si pensa che con il recente piano di riequilibrio finanziario approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale sono stati tagliati o ridotti i servizi sociali resi a beneficio degli anziani, decurtati gli stanziamenti per le società partecipate e introdotti ticket per l’accesso ai beni monumentali senza che si sia specificato con quale personale si provvederà alla loro fruizione.
L’assistenza domiciliare agli anziani, la gestione dei parchi pubblici, il supporto in occasione di eventi, la custodia dei monumenti: sono solo alcune delle possibilità di utilizzo dei percettori del reddito di cittadinanza In ogni caso, dovranno essere attività individuate “a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità”.
Per favorire “le propensioni individuali nella scelta dei progetti”, il decreto del ministero del Lavoro prevede che i beneficiari possano “fornire le proprie preferenze in riferimento alle
aree di intervento dei progetti”. Ai percettori del reddito, quindi verranno offerte per prime delle attività più adatte “al loro profilo”. Il Comune, infatti, dovrà tenere conto delle preferenze nell’abbinare i beneficiari ai diversi progetti. Questo fermo restando che deve essere individuata un’attività per ciascuno dei beneficiari residenti e che questi ultimi sono comunque tenuti ad aderire.
Tenuto conto del fatto che sono tenuti a partecipare ai PUC sia i beneficiari che sottoscrivono il Patto per l’Inclusione Sociale che quelli che sottoscrivono il Patto per il Lavoro, il decreto del ministero definisce anche il coordinamento tra i Comuni e i Centri per l’Impiego.
Non resta che augurarsi che questa opportunità venga rapidamente colta. Sarebbe anche un modo per restituire dignità a quanti percepiscono il reddito di cittadinanza e vorrebbero rendersi utili alla comunità in cui vivono. Senza contare che maturare una esperienza in progetti elaborati dal Comune potrebbe anche rendere più agevole il loro inserimento lavorativo.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)