Le intenzioni di Emiliano, governatore e assessore alla Sanità, rispetto alla riconversione del Di Summa in presidio di territorio (PTA) non hanno subito modifiche, neanche alla luce della della gravissima situazione che si è venuta a creare presso l’ospedale Perrino con la pandemia e dunque, incredibile ma vero, le proposte di riqualificazione della medicina territoriale non rientrano all’interno di un piano post-Covid.
Forse perché un piano non c’è.
Assistiamo a continui proclami da parte della sinistra regionale che si appresta ad affrontare una nuova campagna elettorale e che, nascondendosi dietro la pandemia, oggi mette sotto il tappeto le tante azioni incompiute, rilanciando attraverso spot pubblicitari, neanche fossimo in qualche televendita, una sanità regionale post-Covid che farà sognare il popolo pugliese.
Le promesse in questo caso riguardano alcuni finanziamenti che presumibilmente dovrebbero arrivare per l’implementazione del ex-ospedale Di Summa’ di Brindisi in PTA e Ospedale di Comunità nella fase 3.
Il Progetto sul Di Summa è stato approvato con Delibera di Giunta regionale e con il beneplacito della ASL in tempi non sospetti, quando la pandemia ancora non era nota e si pensava solo alle elezioni regionali di fine maggio.
“Bisogna sottolineare – sostiene la Antonucci- che per il PTA di Brindisi non era stato previsto alcun finanziamento, contrariamente ai fondi stanziati per i lavori del PTA di Fasano e per la riconversione in PTA dell’ospedale di San Pietro Vernotico”.
Ma come si può anche solo immaginare una fase 3 senza aver attuato una pianificazione puntuale ed efficace dell’offerta sanitaria nella fase 2?
Ad oggi nulla è stato previsto per agevolare le liste d’attesa, i pazienti aspettano di poter procedere con visite e accertamenti sospesi nel periodo Covid, nessuna pianificazione sulle strutture Covid e non-Covid, le USCA ancora non pervenute.
Il Governatore Emiliano la smetta considerare Brindisi terra di conquista per la sua campagna elettorale, confermando la sua visione ‘baricentrica’ e lasciando un ruolo residuale a Brindisi.
Forse perché un piano non c’è.
Assistiamo a continui proclami da parte della sinistra regionale che si appresta ad affrontare una nuova campagna elettorale e che, nascondendosi dietro la pandemia, oggi mette sotto il tappeto le tante azioni incompiute, rilanciando attraverso spot pubblicitari, neanche fossimo in qualche televendita, una sanità regionale post-Covid che farà sognare il popolo pugliese.
Le promesse in questo caso riguardano alcuni finanziamenti che presumibilmente dovrebbero arrivare per l’implementazione del ex-ospedale Di Summa’ di Brindisi in PTA e Ospedale di Comunità nella fase 3.
Il Progetto sul Di Summa è stato approvato con Delibera di Giunta regionale e con il beneplacito della ASL in tempi non sospetti, quando la pandemia ancora non era nota e si pensava solo alle elezioni regionali di fine maggio.
“Bisogna sottolineare – sostiene la Antonucci- che per il PTA di Brindisi non era stato previsto alcun finanziamento, contrariamente ai fondi stanziati per i lavori del PTA di Fasano e per la riconversione in PTA dell’ospedale di San Pietro Vernotico”.
Ma come si può anche solo immaginare una fase 3 senza aver attuato una pianificazione puntuale ed efficace dell’offerta sanitaria nella fase 2?
Ad oggi nulla è stato previsto per agevolare le liste d’attesa, i pazienti aspettano di poter procedere con visite e accertamenti sospesi nel periodo Covid, nessuna pianificazione sulle strutture Covid e non-Covid, le USCA ancora non pervenute.
Il Governatore Emiliano la smetta considerare Brindisi terra di conquista per la sua campagna elettorale, confermando la sua visione ‘baricentrica’ e lasciando un ruolo residuale a Brindisi.
Livia Antonucci – coordinatrice cittadina Forza Italia
Lo ha già preannunciato l’avv Amati.
Preferisco seguire la vicenda tramite lui.
Grazie