Approvato il Bilancio previsionale, bocciati gli emendamenti dell’opposizione che insorge

BRINDISI – L’attuale maggioranza di governo cittadino supera il primo grande scoglio della propria gestione, ovvero l’approvazione in Consiglio comunale del Bilancio di previsione e del Documento Unico Programmatico per il prossimo triennio, e lo fa attraverso i soliti risicati 17 voti, tra i quali va conteggiato quello del Sindaco. All’ordine del giorno vi era anche l’approvazione delle aliquote Imu, Tasi e Tari, tutte invariate rispetto al 2016.

La trattazione di un tema importante come il Bilancio previsionale, che traccia le linee programmatiche dell’Amministrazione e lo sviluppo futuro della città, meritava una discussione approfondita, e le oltre cinque ore di aula lo confermano. Tuttavia, si è assistito ad un Consiglio comunale con pochi spunti, che ha seguito il canovaccio preventivato alla vigilia e che non ha lasciato spazio a discussioni di particolare rilevanza.

Il leitmotiv è stato rappresentato dalla presunta disparità di giudizio, ipotizzata dall’opposizione, in merito ai pareri offerti dai dirigenti sugli emendamenti presentati. Rossi, D’Attis, Alparone e Luperti sono rimasti perplessi per il fatto che il dirigente Lacinio, a parità di proposte di emendamento, abbia espresso parere sfavorevole per quelle dell’opposizione e favorevole per quelle della maggioranza, seppure tutte fossero sprovviste di dettagliato studio di fattibilità.

Scendendo nel merito degli emendamenti, ne sono stati presentati nove: uno del Pd con il quale si richiedeva sostanzialmente un abbattimento di 50.000 euro per i ticket sportivi e lo stanziamento di 150.000 euro per interventi di potenziamento dell’assistenza agli anziani; uno di BBC che richiedeva l’abbattimento per 100.000 euro dei ticket sportivi, ricavando quelle somme dall’apertura di tre varchi elettronici da posizionare  in Piazza Duomo, Piazza Mercato e Piazza S. Giovanni al Sepolcro; uno dei Democratici e Socialisti, Noi Centro, Brindisi Prima di tutto e Direzione Italia, sul quale si tornerà successivamente; ben sei dei Coerenti per Brindisi, presentati da Luperti.

Tutti bocciati gli emendamenti presentati dalle opposizioni, approvato invece quello avanzato dai gruppi di maggioranza, e le polemiche non sono ovviamente mancate. Per quanto concerne gli emendamenti delle opposizioni, infatti, le polemiche, oltre che sulla presunta disparità di giudizio inerente i pareri tecnici dirigenziali, sono divampate anche sul merito delle proposte bocciate. In particolare, negli emendamenti proposti da Luperti si richiedeva che venissero distolti i 150.000 euro destinati dalla maggioranza per il recupero di un casolare già ristrutturato in passato attraverso finanziamenti pubblici ma poi tornato nel degrado. A tal proposito Rossi ha richiamato alla responsabilità la maggioranza, minacciando di presentare un esposto in Procura qualora, al termine dei lavori di ristrutturazione, il casolare dovesse essere nuovamente vandalizzato, perché ciò costituirebbe un inaccettabile sperpero di denaro.

Altro punto sul quale si è accesa una discussione è stato quello concernente la proposta di Luperti di azzerare i 63.000 euro stanziati dall’Amminstrazione per l’Ufficio Aro: i membri dell’opposizione hanno chiesto al Sindaco che senso avesse avuto la battaglia portata avanti nelle scorse settimane sui compensi Aro se poi vengono inseriti e riconosciuti tali costi nel Bilancio previsionale. Il Sindaco Carluccio, ripetutamente pungolato, ha preso la parola ed ha spiegato che tali somme sono state cautelativamente stanziate perché vi è un contenzioso in corso, e nella denegata ipotesi che il Comune dovesse soccombere, quelle somme devono essere messe a disposizione. Tale spiegazione non ha convinto Rossi, che ha chiesto l’azzeramento dell’Aro per il futuro, così da far venire meno i vincoli legati alla Delibera dello stesso organo risalente al 2013.

Lo scontro è poi proseguito sull’emendamento portato in aula da Loiacono in rappresentanza dei quattro gruppi consiliari prima citati. L’articolata proposta di emendamento, tra i tanti punti prevedeva l’inserimento del contributo sul raccordo ferroviario e sul rischio idrogeologico, che secondo Rossi riguardano aspetti legati alla programmazione di un’Amministrazione e come tali dovrebbero essere trattati dalla Giunta, e non certo dai consiglieri comunali. Altre criticità sono state rilevate rispetto alle variazioni di spesa inerenti gli eventi, per i quali sono stati stanziati 720.000 euro. In particolare, perplessità hanno suscitato le maggiori somme destinate al festival del vino (da 18.000 euro a 40.000), i 56.000 euro destinati – senza esplicazione – per finalità turistiche, gli 8.000 euro in più previsti per la manifestazione di motonautica, che come sottolineato da Elefante non troverebbero giustificazione data la defezione del mondiale di Formula 2.

Le opposizioni, insomma, hanno stigmatizzato l’indefinitezza degli interventi portati avanti dai gruppi di maggioranza – come ad esempio l’istituzione dell’Agenzia degli affitti (vecchio pallino di Sergi, che sarà adesso soddisfatto), per la quale sono stati stanziati 30.000 euro senza che alla base sia stato predisposto uno Statuto ed un Regolamento – e l’infattibiità di altre, quali i finanziamenti statali per le barriere soffolte, dove Brindisi, secondo Elefante, non ha speranza di accedervi.

Finale riservato alle scaramucce, con Marino che prende la parola ed annuncia l’abbandono dell’aula per la sostanziale inutilità della discussione, e Loiacono che attacca lo stesso per lo scarso fair play riservato al Sindaco, che non avrebbe ricevuto l’invito a partecipare alle gare della squadra di basket.

Chiusura catalizzata da Rossi, che si chiede: quanto debba aspettare il Comune per definire le questioni legate alla Falzarano ed al Piano industriale della BMS; da dove provengano i 500.000 euro di fondi privati previsti a sostegno del teatro e dell’università; se i 720.000 euro stanziati per gli eventi servano per ospitare un concerto dei Rolling Stones.

Insomma, solita solfa all’interno dell’aula consiliare Caiati, mentre all’esterno le emergenze continuano a permanere, nonostante nessuno, dal lontano 1981, abbia mai messo mani al palazzetto. Sempre prima le emergenze, s’intende.

Andrea Pezzuto
Redazione

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