Brindisi, 1 Ottobre, ore 00.00. Piazzale Lenio Flacco.
Il tipico sabato sera in piacevole compagnia. Birra, panino, patatine, chiacchiere e risate. Ci alziamo per pagare e da lontano vediamo una scena confusa. Un capannello di ragazzi sulle scalinate. “Mo fanno a mazzate” ha detto qualcuno. “I soliti che esagerano…” ho pensato vedendoli mentre si gettano dei sacchetti di spazzatura. Ho sorriso… sembrava il gioco innocente di qualche ragazzo che impara a giocare per strada e che ancora fa fatica confrontarsi con le regole.
Vola un casco. Forse non era un gioco.
Voci, rumori, il silenzio. Il tempo si ferma in un momento di massima tensione.
Siamo confusi, sappiamo che sta per succedere qualcosa, ma non sappiamo cosa.
Poi la tensione esplode. Il capannello si trasforma in uno sciame. Una trentina di ragazzi, un branco inferocito, inseguono altri tre ragazzi. Iniziano a picchiare con dei caschi e via con calci e pugni. Sembra un film. Sta accadendo davvero. Lo hanno accerchiato, gli altri due si sono allontanati. Lo spingono contro una macchina.
“Chiamate la polizia” “andiamo via” “scappiamo”.
Il ragazzo riesce a svincolarsi ma non ha la forza di stare sulle gambe e crolla giù. I più affamati del branco infieriscono con pugni e colpi di casco.
Non so bene come, ma l’istinto mi porta li vicino a pochi passi dalla scena atroce e reale. Assieme ad un signore urliamo fino a perdere il fiato “Basta!” “Smettetela! Che cazzo fate!?” “Oooh! Basta”
Tremo, ho paura, non ho il coraggio di avvicinarmi di più, ma non riesco ad allontanarmi. “Lo stanno ammazzando” ho pensato.
I carabinieri non rispondono, la polizia neanche.
Lo scontro continua, il branco inizia a placarsi, ma i più feroci continuano. La vittima raggiunge un compagno, impugna una bottiglia di vetro, la spacca e la punta contro gli aggressori.
È tutto reale. Sta accadendo davvero.
“Pronto? Dica”
“Polizia? C’è una rissa, una trentina di ragazzi. Caschi, bottiglie, pugni e calci”
“Quindi?”
“Ho pensato che fosse opportuno chiamare la polizia”
” si siamo noi la polizia”
… è un incubo… stanno massacrando un ragazzo sotto i miei occhi e mi risponde il centralinista sarcastico…
“Siamo davanti ai paninari, fate presto, lo stanno massacrando”
” si, abbiamo ricevuto altre segnalazioni… sono degli stranieri, vero?”
” non so. Credo di no. Sono tanti ragazzi, forse anche minorenni”
“D’accordo”
“Grazie…”
Il tutto continua sotto i nostri occhi impotenti. C’è chi urla, chi prova ad avvicinarsi. Siamo scossi. Un uomo anziano trova il coraggio di prendere sotto braccio la vittima, fargli lasciare la bottiglia rotta e allontanarsi. Questa volta un solo ragazzetto, ancora insoddisfatto li insegue e sferra un colpo con un casco colpendo i due al viso. È troppo. Altri si avvicinano e il branco inizia finalmente a dileguarsi.
Passano circa 10 minuti… sembrano un’eternità. Arriva la polizia, poco dopo i carabinieri a sirene spiegate. È tardi. Il branco si è disperso, ma con fierezza e tranquillità. Qualcuno di loro è tornato a bivaccare sulle scalinate come se niente fosse.
Per strada qualche bottiglia spaccata, schegge di vetro e i pezzi di un casco rotto sporco di sangue.
Brindisi, 1 Ottobre, ore 02.22.
Tremo ancora. Non è questa la mia città. Stiamo sbagliando tutto.

Mario Palmisano

7 COMMENTI

  1. Se è per questo,qualche ora prima(verso le 22)in piazza Santa Teresa -si,quella della sede della Prefettura e della Provincia- ragazzi/teppisti hanno sparato per un’ora buona ad intervalli di 5/10 minuti bombe carta posizionate proprio al centro della piazza. Bombe carta potentissime e molto,molto pericolose!!!! Domanda : Polizia municipale e Forze dell’ordine dove eravate????? Non si può lasciare una città indifesa ed incontrollata in questo modo!!!!!!

    • abito li vicino e ho sentito……….non riuscivo a capire cosa fossero quei botti…………mi meraviglio che non sia intervenuta una pattuglia a questo punto………………possibile che nessuno sulla piazza ha chiamato gli agenti ????????

  2. Non è più nemmeno la mia, anche se qui ci son nato e ci lavoro, anche se qui ho cresciuto i miei figli e sposato mia moglie. Siamo impotenti di fronte a tanta ignoranza ma il cerchio sta per chiudersi, tutto deve ricominciare da zero…la violenza, l’intolleranza raziale, la noia, sono sintomi di una cittá che non ha più nulla da offrire ai giovani, sono i sintomi che non ha offerto nulla…e forse la colpa è di tutti noi…

  3. Questa è la tua e mia città purtroppo.
    Queste cose le ho vissute ben 32 anni fa in centro una quindicina/ventina di delinquenti per lo più minorenni si divertivano a picchiare i bravi ragazzi. Sempre tutti contro uno o due ragazzini. Vere bestie.
    Tutto vedevano e nessuno faceva niente.

  4. Abbiamo cresciuto dei ragazzi-mostri?
    L’esaltazione, che viene dal nuovo modo di vivere, il dare tutto a questi adolescenti-ragazzini, sta creando la società degli anni 3000, nell’odio e nella violenza, non ce telegiornale o giornale o trasmissione, che imbottisca i cervelli immaturi, che l’unica legge è quello della giungla, dove ognuno si fa giustizia da se, non serve piangerci addosso o ricercare un colpevole, siamo prima noi genitori, che dobbiamo rieducarci e riprenderci in mano la famiglia, e farla funzionare con dettami di correttezza e soprattutto inculcando hai nostri figli, la correttezza e condivisione del vivere la vita con correttezza e abolendo i tantissimi vizi che loro assumono ogni giorni…e se non ci riusciamo, presto ci sarà la fine del vivere da persone corrette e che non hanno ne voglia ne volontà di far parte della società e soprattutto di creare e mantenere e soprattutto crescere i figli evitandoli di commettere gli stressi errori dei propri padri… Auguri gioventù e sappiate che la vita è bella , ma tocca voi elevarla o infangarla… Salvo

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