Arriva un “Super-Commissario”: la città può tornare a sperare

BRINDISI – Al Ministero dell’Interno avranno avuto la percezione che per affrontare la miriade di problemi che attanagliano la città di Brindisi vi sarebbe stato bisogno di una figura che potesse interpretare il ruolo di Commissario Straordinario nell’accezione stretta del termine. Santi Giuffrè, infatti, Commissario lo è per davvero nell’animo: una vita spesa a sovrintendere le operazioni della Polizia di Stato, prima come Dirigente della Squadra mobile di Enna, di due commissariati di Palermo (la sua terra d’origine) e del Centro Interprovinciale Criminalpol della Sicilia Occidentale; poi come Questore di Caltanissetta, Messina, Reggio Calabria e Napoli; infine come Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura. In pratica una vita spesa ad investigare, a predisporre operazioni di prevenzione dei reati in territori dilaniati e pervasi dalla mafia e dalla camorra.

Ripercorrendo il cursus honorum di quest’uomo, insomma, risulta difficile sopprimere la speranza che Santi Giuffrè possa risultare la persona giusta per restituire alla parte sana della comunità brindisina la voglia di costruire percorsi imperniati sulla legalità e la fiducia (oramai perduta) nelle istituzioni. Certo, immaginiamo che il nuovo Commissario prefettizio non disponga di poteri esorbitanti le capacità umane e che pertanto sarà impossibile per lui, in soli 11 mesi, andare a scrostare tutte quelle pratiche che hanno insudiciato la vita della città. Di converso, però, la legge consegna al dott. Giuffrè il dovere di risolvere nell’arco del suo mandato almeno due delle vicende amministrative più spinose: la prima riguarda la Brindisi Multiservizi, della quale andrà approvato il piano industriale e, di conseguenza, andrà decisa la strada da percorrere tra quelle previste dal nuovo T.U delle società partecipate (alienazione, liquidazione, fusione); la seconda attiene la telenovela dei rifiuti, settore – soggetto da anni a preoccupanti infiltrazioni ed a pratiche illegali – con il quale il nuovo Commissario ha particolare confidenza, avendo gestito nelle vesti di Questore l’emergenza rifiuti a Napoli.

Oltre a questi problemi, vi sono poi da affrontare quelli legati ad un bilancio al limite dello stato di predissesto: è probabile che il dott. Giuffrè, non avendo un’estrazione prettamente amministrativo/finanziaria, deleghi la cura di questo ambito ad uno dei due sub-commissari che lo affiancheranno. E’ vero pure che il precedente Commissario prefettizio, il dott. Cesare Castelli, nonostante avesse accumulato una grande esperienza nel suddetto campo (in carriera si è occupato di formazione di dirigenti e segretari comunali, ha assunto il ruolo di sub-commissario nella Capitale per risanare i debiti pregressi del Comune, ha fatto parte della commissione straordinaria per salvare l’Azienda ospedaliera provinciale di Reggio Calabria) decise di delegare l’approvazione del bilancio 2014 della Multiservizi all’Amministrazione Carluccio e predispose un bilancio preventivo che in molti tuttora maledicono. Apprezzabile fu, invece, il suo immediato intervento sulla macchina amministrativa, che si concretizzò in una turnazione tra i dirigenti comunali resasi necessaria anche per le indagini che interessavano alcuni di loro.

Al di là di queste considerazioni “tecniche” che lasciano il tempo che trovano, il nuovo Commissario pare disporre dello spessore e della personalità giusta per intraprendere un’opera di bonifica del tessuto socio-economico brindisino che possa preparare il terreno per affrontare le prossime elezioni amministrative con la giusta serenità. Sarà allora che i brindisini avranno la concreta possibilità di spalancare porte e finestre di Palazzo di città e far circolare aria nuova, più pulita, che possa spazzare via il puzzo di cui sono intrise mura, arredi e poltrone degli uffici comunali.

Buon lavoro Commissario Giuffrè, c’è una Brindisi affamata di legalità che la attende con trepidazione e che sosterrà ogni sua scelta votata a recidere i sedimentati legami della città con il clientelismo ed il malaffare.

Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Per fortuna possiamo ritornare a sperare. Penso che la scelta non sia stata per nulla casuale, evidentemente la nostra Brindisi nececessita delle stesse attenzioni di Palermo e che ci siano state le stesse dinamiche nella gestione del potere.
    Buon lavoro

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