BRINDISI – Il Presidente dell’Associazione culturale Periferia, nonché ex consigliere comunale, Massimiliano Oggiano, interviene sulla nomina a presidente del Consorzio Asi di Brindisi dell’imprenditore francavillese Mimmo Bianco.
“Habemuspapam!” – esordisce così Oggiano. “Non conosco personalmente il nuovo presidente dell’ASI di Brindisi Mimmo Bianco, che prende il posto di Marcello Rollo, ma non posso non augurargli le migliori fortune (ne avrà sicuramente bisogno) e un buon lavoro. Certo bisogna rendere l’onore delle armi, per onestà intellettuale, all’uscente Marcello Rollo; pare che nella relazione di fine mandato, nei suoi cinque anni di amministrazione ASI, abbia condotto una intensa e discreta attività dopo 15 anni di commissariamento della Regione! In una normale società meritocratica occidentale ci si aspetterebbe una riconferma invece la logica della politica parcellizzata dei partiti e delle maggioranze variabili prevede il cosiddetto spoilsystem: PD ed NCD scendono in campo e fanno man bassa di quote associative, quindi si assicurano i voti dei comuni di Fasano (9,97%), Francavilla (10,36%), della Provincia di Brindisi (37,04%) e della Camera di Commercio (5%) quest’ultima roccaforte della “rossa” CNA che infatti esprime il vice presidente, sic! Ricordo a me stesso che nel recente passato proprio il PD ed alcuni apparati ad esso “adiacenti” hanno portato avanti una strenua e dura battaglia per la soppressione delle ASI a livello regionale! Sarebbe interessante conoscere ora cosa intendono fare! Intendiamoci nulla di scandaloso se si pensa che precedentemente anche Rollo fu eletto con lo stesso sistema! Il dato che dovrebbe far riflettere tutti, certi giornalisti e certa stampa compresi e la politica quella con la P maiuscola, è che diventa incomprensibile, al di là delle appartenenze politiche, escludere il Comune capoluogo dalla legittima rappresentatività, con il 27,80% di quote, quando il 90% delle aziende ricadenti nel comprensorio ASI (zone industriali dei comuni di Brindisi, Fasano, Francavilla, Ostuni) insistono proprio in quel di Brindisi e quasi il 100% delle entrate rivenienti dai servizi che l’ASI eroga alle aziende provengono da Brindisi! Con l’aggravante che sia la Provincia che la CCIAA hanno deciso il loro disimpegno da tale Ente dal prossimo anno! Sia ben chiaro nessuno provi a derubricare questo “difetto di rappresentatività” come la solita questione di campanile! Il problema non è che è stato eletto un presidente non brindisino in un Ente che esiste perché Brindisi ne è parte preponderante! Lunga vita al neo eletto presidente Bianco! A Brindisi è in atto un vero e proprio “assedio” politico-istituzionale che vuole prendere la Città per “fame” con la complicità di buona parte della politica nostrana, di alcune sigle sindacali, di una certa parte del mondo produttivo e con l’acquiescenza di una parte dell’informazione: non si spiegherebbe diversamente l’assenza di rappresentanti della Città nell’assise provinciale, in quella regionale e peggio in quella parlamentare! Siamo fuori dai giochi della nuova Autorità portuale di sistema, la CCIAA verrà accorpata a Taranto, siamo fuori dalla gestione degli Aeroporti di Puglia nonostante lo scalo brindisino continui a registrare eccellenti performance e addirittura è in atto un inspiegabile tentativo di marginalizzazione dello stesso, siamo completamente fuori dalla gestione dell’ASL nonostante il più grande nosocomio della provincia insiste su Brindisi e le politiche sanitarie vengono dettate da chi non conosce il territorio brindisino (con la complicità di quei consiglieri regionali che danno segni di esistenza in Città solo durante i periodi elettorali). “Il difetto di rappresentatività” della Cittàè ormai la regola e non l’eccezione ed i tentativi di Mennitti di ripristinare quella centralità che il Capoluogo merita ed ha avuto in un passato ormai remoto si sono affievoliti e sono naufragati miseramente; Brindisi vive di luce riflessa e di ricordi, continuando inesorabilmente a scivolare nell’oblio. L’ultima vicenda dell’ASI è la dimostrazione lampante che a Brindisi, nella provincia e nella regione ormai regna eprevale la logica dell’interesse di partito e degli equilibri che reggono le maggioranze, più numeriche che politiche, a quella del legittimo riconoscimento della “rappresentatività” di una Città capoluogo ormai violata”.
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