Esprimo profondo rammarico per alcuni commenti, anche di esponenti della maggioranza, che apprendo dalla stampa, in merito al piano di Fabbisogno del personale 2024.
Ciò per due ordini di motivi: il primo legato alla massima condivisione che questo atto ha avuto in fase istruttoria e anche dopo l’adozione, prima di essere approvato dal Ministero dell’Interno controllante; l’altro relativo alla improvvida commistione che si vorrebbe operare, tra atti di programmazione politica e atti di gestione amministrativa che non mi appartiene e non mi apparterrà mai.
Circa la riduzione delle strutture dirigenziali, peraltro prevista dal Piano di predissesto, siamo già intervenuti eliminandone due, ma mantenendo la struttura organizzativa del PES come scelta politica oculata, al fine di corrispondere all’impegno assunto con il Governo di “potenziare gli uffici coinvolti nell’utilizzo dei fondi del PNRR e del fondo complementare”.
Inoltre, va ricordato che la spesa per un Dirigente a tempo determinato ex art. 110 dell’ordinamento, non incide assolutamente sulla spesa del personale, non è trasferibile all’assunzione di altro personale dipendente, né quelle risorse economiche possono aumentare il salario accessorio del personale in essere.
Infine sui requisiti soggettivi di accesso alla procedura concorsuale, dovrebbe essere noto che l’art. 28, comma 1 ter, del D. Lgs. 165/2001 e ss.mm.ii, prescrive l’aver già svolto per cinque anni attività di servizio nella qualifica inferiore, e che comunque gli stessi non sono una scelta affidata all’Assessore.
Opportunamente chiarito ciò, evidenzio il risultato politico che porta oggi l’amministrazione ad avviare tutte le procedure per l’assunzione di ben 21 dipendenti, nonché alla valorizzazione del personale interno già in servizio.
Rimango comunque e sempre a disposizione di tutti i consiglieri al fine di affrontare proficuamente l’annosa e cronica carenza di personale del Comune di Brindisi.