BRINDISI – Nella prima mattinata di ieri, poco dopo la consumazione di un reato predatorio nel quartiere cittadino di Sant’Elia, la Polizia di Stato brindisina si è messa alla ricerca dei malfattori.
L’attività è frenetica e diversi luoghi periferici della città e terreni insistenti nei pressi della strada Comunale 66 e in quella per Paticchi vengono controllati. Il bilancio finale è costituito da un rinvenimento di una Daihatsu Feroza rubata in Provincia di Lecce nel febbraio scorso e nascosta in un canneto e di una Bravo, bloccata con due individui a bordo, poi risultata con il numero matricolare del blocco-motore abraso.
Le Volanti hanno bloccato la Bravo ed i successivi approfondimenti investigativi condotti in concorso con gli operatori della Squadra Mobile hanno permesso di rilevare anomalie sul blocco-motore del mezzo. Con un più accurato controllo da parte degli specialisti della locale Polizia Stradale, si è giunti alla conclusione che i codici alfanumerici del motore risultavano limati. Il veicolo è stato, quindi, sequestrato ai fini dello svolgimento di ulteriori accertamenti e riscontri in merito alla regolare (o meno) immatricolazione dell’auto. Conseguentemente, i due individui sorpresi a bordo del mezzo sono stati deferiti in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per l’ipotizzato reato di concorso in ricettazione. Si tratta dei brindisini A.L. di 38 anni e L.R. 19enne.
L’altro automezzo, un fuoristrada, è stato ritrovato dagli equipaggi della Squadra Mobile nascosto tra le canne. Veicoli del genere, una volta rubati, trovano spesso impiego in altri e più gravi fatti-reato, attesa la robustezza del telaio e la potenza delle ruote motrici.