«Ciò che hai ereditato dai padri – scriveva Wolfgang Goethe – conquistalo per possederlo». Così, la musica del Festival ricuce la storia dei luoghi nei quali è rappresentata, ne rielabora e intesse la narrazione attraverso un linguaggio comune che risale dal tempo e dalle memorie perpetuate: il «Barocco Festival Leonardo Leo» approda nell’ex Chiostro di San Paolo Eremita, domenica 25 agosto alle ore 21, per compiere un viaggio nel Barocco musicale di Antonio Vivaldi e Georg Philipp Telemann dal titolo «L’Europa, l’Italia, Napoli». Protagonisti lo svedese Dan Laurin, uno dei massimi virtuosi di flauto dolce, e l’orchestra «La Confraternita de’ Musici», diretta al cembalo dal M.O Cosimo Prontera.
Antonio Vivaldi, personaggio poliedrico, eccellente violinista, impresario teatrale, compositore fertilissimo, fu considerato dai suoi contemporanei il più popolare compositore del tempo, mentre Georg Philipp Telemann fu, nel periodo di passaggio tra Barocco e Classicismo, il maestro più grande e attuale, che incarnava il modello di compositore moderno, in cui si riflettevano sia le inquietudini sia le diverse e promettenti nuove tendenze del periodo. Alla luce delle fatali differenze, tra Vivaldi e Telemann esiste un denominatore comune: l’enorme produzione. Ci troviamo infatti di fronte a due musicisti di calibro europeo che, ciascuno con le proprie connotazioni, dischiudono nuove “mode” musicali cui in molti si rifaranno.
Telemann, meno noto in Italia, è un compositore poliedrico, scrive praticamente per tutto e per tutti; diventa un’icona e un modello fonte d’ispirazione per i suoi coevi che lo ammirano per la capacità camaleontica di riuscire ad incontrare il gusto popolare inserendo nelle composizioni elementi sia dotti che ludici. Telemann scrive più di seicento sinfonie. Al pari del “Prete Rosso”, votato ai concerti per ogni uso e strumento, il compositore e polistrumentista tedesco accosta strumenti differenti e particolari: flauti dritti solisti, trombe selvatiche, chalumeaux e una sterminata produzione per camera e tavola, proprio come Vivaldi provvede ad una interessante produzione di “servizio”. Tuttavia, Telemann al contrario di Vivaldi ricopre incarichi più stabili e redditizi.
Dopo l’inevitabile trafila delle corti settecentesche tedesche, Telemann si stabilisce ad Amburgo rimanendovi per quarant’anni, trovando pace e allori. La cura che i due applicavano alla loro produzione la ritroviamo nelle composizioni, nello stile e nella stessa “fretta” nel comporre dettata dalla frenesia di affermazione. Vivaldi stesso era uso copiare in fretta le sue parti, Telemann incideva da solo le lastre che servivano alla stampa. Il programma musicale della serata propone alcune pagine di letteratura per flauto dolce, affidate all’interpretazione dell’ensemble barocco diretto dal M.O Prontera e da Dan Laurin, uno dei più importanti virtuosi di flauto dolce a livello internazionale. In programma anche le sonate per flauto dolce di Leonardo Leo, recentemente ritrovate presso la «New York Library», incise e presentate nell’edizione 2013 del «Barocco Festival». Le sonate leane offrono una luce nuova a questo strumento che tra il 1710 e 1730 conobbe una straordinaria fortuna, donando nuova linfa al repertorio per flauto della Scuola napoletana. Rappresentano, infine, una preziosa testimonianza dell’interesse di Leo per lo strumento, che si affianca a quello – ormai noto – per il violoncello.
Domenica 25 agosto ore 21.00 – Brindisi, ex Chiostro di San Paolo Eremita
L’EUROPA, L’ITALIA, NAPOLI
La letteratura per flauto dolce
Dan Laurin flauto dolce
Orchestra Barocca La Confraternita de’ Musici
Cosimo Prontera direttore