La XXII edizione del «Barocco Festival Leonardo Leo» sfoglia il suo programma e fa tappa a Ostuni, nel chiostro della chiesa dell’Annunziata, sabato 31 agosto alle ore 21, con un programma, dal titolo «Friend or Foe? (Amici o nemici?)», che mette a confronto due personalità, Leonardo Vinci e Leonardo Leo, che trovano alcuni punti di contatto: entrambi non vissero a lungo (quaranta anni Vinci, cinquanta Leo) ed entrambi provenivano dalla provincia del Regno, l’uno dalla Calabria, l’altro dalla Puglia. L’ensemble crotonese «Armonia antiqua», diretto da Luca Campana con soprano Marta Redaelli, eseguirà di Vinci alcune sinfonie dalle opere serie più importanti, mentre di Leo una sinfonia tratta dai manoscritti della collezione di musica strumentale di Dresda e un’aria dall’opera «L’Olimpiade».
Leonardo Leo e Leonardo Vinci, insieme a Sarro e Porpora, formarono la generazione di maestri “napoletani” seguente al magistero di Alessandro Scarlatti, rappresentando la giovane codificazione di una gloriosa scuola locale destinata a somma fortuna nel paese e nel continente. L’opera barocca è a torto considerata una sorta di anticipazione del repertorio “classico”, da Mozart in avanti. È esattamente il contrario: non si potrebbe capire il moderno teatro d’opera senza passare attraverso la corretta lettura dei suoi esordi napoletani e più tardi dei contemporanei di Alessandro Scarlatti, soprattutto Vinci e Leo, che lanciarono in Europa un vero fanatismo per la “commedeja ppe mmuseca” napoletana e degli intermezzi buffi, più tardi diffusa ancora a livello internazionale da compositori come Paisiello e Di Majo.
Salvo qualche incertezza biografica, innumerevoli sono le fonti storiche che attestano il grande talento di Leonardo Vinci che, forse grazie al sostegno di potenti famiglie, lasciò giovanissimo la Calabria per frequentare il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo di Napoli, centro del mondo musicale dell’epoca. Da qui prima l’affermazione nel genere comico e poi la virata verso l’opera seria, testimoniata da alcuni titoli importanti, come quelle sui testi del poeta e drammaturgo Metastasio. Una carriera destinata a imporlo come uno dei protagonisti assoluti del Settecento musicale, se una morte improvvisa – sospetta secondo alcuni – non l’avesse stroncata in piena ascesa e prematuramente.
Il programma della serata si mette sulle tracce di due compositori che nelle loro opere ebbero il merito di introdurre alcune melodie popolari. Del calabrese Leonardo Vinci sono in programma alcune sinfonie dalle ultime due opere romane, «Alessandro nell’Indie» e «Artaserse», su libretto di Metastasio, composte l’una alla fine del 1729, l’altra nel 1730, anno della sua morte improvvisa. Proprio queste due opere furono musicate anche da Leonardo Leo. Dopo la morte di Vinci, «Artaserse» conobbe un successo duraturo e fu ripresa più volte in diverse città d’Italia e d’Europa, divenendo un’opera successo. Le altre arie del calabrese, «La rondinella» e «Sento che va», sono tratte da un’opera antecedente, «La Partenope», datata 1725 e scritta per il teatro «San Giovanni Grisostomo» di Venezia. L’opera fu preparata in grande fretta per poter chiudere la stagione, e Vinci pensò bene di riprendere un lavoro di Sarro sostituendo tutte le arie con musica propria.
Quest’opera colpì moltissimo George Friederic Handel che già nel maggio dello stesso anno la
usò per il suo “pasticcio” «Elpidia» messo in scena a Londra. Ben sei arie della «Partenope» di Vinci vennero inserite nel pasticcio londinese con i recitativi di Handel.
La sinfonia di Leonardo Leo (Mus. 2460-N-3) proviene dai manoscritti della collezione di musica strumentale di Dresda nota come «Schrank II», quella meravigliosa miniera documentale riconducibile alla prima metà del XVIII secolo costituitasi soprattutto grazie all’intensa attività del Konzertmeister dell’orchestra di corte dresdense Johann Georg Pisendel (1687-1755), allievo di Vivaldi e poi infaticabile divulgatore delle sue musiche.
Sabato 31 agosto ore 21.00 – Ostuni, chiesa dell’Annunziata (Chiostro)
FRIEND OR FOE? (Amici o nemici?)
Leonardo Vinci e Leonardo Leo
Marta Redaelli soprano
Armonia Antiqua baroque ensemble
Luca Campana direttore