Mentre nelle aule del potere si consumano fatti strani dove vanno avanti i Leader Tecnici con accordi scellerati a sostegno di alcune banche italiane a suon di miliardi (circa 85 miliardi in pochi anni) in silenzio dilaga una triste realtà, LA POVERTA’.
Ecco i dati shock 4,7 milioni persone in POVERTA’ ASSOLUTA pari al 7,9% dell’intera popolazione ( 1,7 milioni di famiglie pari al 6,3% delle famiglie italiane).
A questi dati a dir poco sconcertanti dobbiamo aggiungere la cosiddetta POVERTA’ RELATIVA che riguarda il 10,6% delle famiglie italiane, pari a 2 milioni 734mila famiglie e 8 milioni 465mila individui ( 14,0% dei
residenti).
Per un totale di 13,2 milioni di poveri che non possono far fronte nemmeno ad esigenze di prima necessità (perchè stentano nella nutrizione)!
Per far comprendere meglio la drammaticità della situazione che l’intero paese sta attraversando voglio evidenziare quanto segue:
su una popolazione di 60 milioni di abitanti abbiamo,
16,1 milioni (tra inattivi, casalinghe e under 15)
2,9 milioni disoccupati
22,9 milioni occupati (2,6 a termine)
18,1 milioni pensionati
del totale di 60 milioni dobbiamo tener presente che 16 milioni di Italiani hanno problemi di segnalazioni in banche dati (Crif Ctc Experia ecc) e considerati come cattivi pagatori,
13,2 milioni ridotti in povertà
2,9 milioni di disoccupati
16,1 milioni (tra inattivi, casalinghe e under 15)
2,6 occupati a termine
in pratica il reddito azienda Italia è di 800 miliardi di spesa totale e ruota tutto su pensioni e i 20,3 milioni di occupati, che versano 320 miliardi per pagare le stesse pensioni e sussidi che compongono il reddito nazionale (come dire il cane che si mangia la coda)!
Poi abbiamo 165 miliardi per pagare i stipendi pubblici e statali,
87 miliardi per pagare gli interessi del debito pubblico,
solo 48 miliardi vengono impiegati per investimenti, (ovviamente quando e sè ne rimangono)
90 miliardi spesa sanitaria
77 miliardi per servizi economici (strade, porti ecc)
e poi ci vorrebbero almeno ancora 200 miliardi annui per garantire lotta alla povertà, la sicurezza nazionale, veri incentivi alle imprese e tanto altro!
Pertanto 800 miliardi non bastano! Ne è la prova provata il debito pubblico, che ha accumulato negli anni circa 2.300 miliardi. Penso sia facilmente intuibile l’impossibilità di abbatterlo, se si continua ad andare verso le direzioni intraprese fino ad oggi.
Bisogna arginare la povertà e il debito pubblico solo ed esclusivamente con una ripresa economica fondata esclusivamente sul lavoro (creando posti di lavoro e quindi nuove aziende)! Questa è l’unica ricetta.
Detto questo mi appello ai quei politici che insistentemente propongono svariate soluzioni nei vari talk show per poi perdersi spesso nelle stanze del potere di fare qualcosa di concreto!
Raffaele Tafuro (Operatore Finanziario)
Una situazione drammatica che potrà sfociare in una rivoluzione.