BRINDISI – Sarebbe dovuto avvenire lo scorso venerdì, l’incontro tra la Regione Puglia e la Provincia di Brindisi. Motivo? Lo ‘strano’ caso della Biblioteca Provinciale (leggesi ‘Regionale’, ndr).
A distanza di tre mesi dalla chiusura per inagibilità dello stabile di viale Commenda, si sono succeduti comunicati stampa di politici locali, interventi e manifestazioni; l’ultima, quella di mercoledì scorso ad opera dei ragazzi dell’UDS, i quali hanno denunciato il totale abbandono da parte delle istituzioni.
Istituzioni che avrebbero dovuto sbrogliare la matassa, o parte di essa, proprio il 17 febbraio scorso, giorno in cui Regione e Provincia si sarebbero dovuti incontrare per stilare una convenzione condivisa. Ma, al momento, è fumata nera.
“Nell’assise di venerdì erano presenti la Regione, i rappresentanti sindacali ed il presidente ANCI – ha detto la responsabile della Biblioteca Provinciale, Evy Galiano – la Provincia non si è presentata”. In realtà, una spiegazione c’è. Il presidente Maurizio Bruno, il giorno prima dell’incontro, era a Roma con il presidente UPI Antonio Gabellone. Così, la Provincia di Brindisi ha inviato una mail alla Regione, spiegando che non avrebbero potuto presenziare, perché tornati dal viaggio in nottata.
Inoltre, proprio domani Bruno sarà all’incontro di UPI a Bari, per cercare di risolvere il balzello delle competenze. Nello specifico, si parlerà della Biblioteca Provinciale di e del Museo Archeologico Ribezzo, vere colonne portanti del territorio brindisino.
Innanzitutto, è bene specificare l’uso improprio del termine ‘Provinciale’ riferito alla biblioteca. L’immobile è sì di proprietà della Provincia, ma il personale è dipendente della Regione e gli arredi sono di proprietà di quest’ultimo Ente.
“La Biblioteca di viale Commenda – ha detto Francesco Civino, capo di Gabinetto della Provincia di Brindisi – è di competenza della Regione, dall’1 agosto, quando i dipendenti sono passati dalla Provincia alla Regione. Infatti, dovrebbe chiamarsi ‘Biblioteca Regionale – sez. distaccata di Brindisi’. Anche il logo dovrebbe essere quello della Regione. Inoltre, la convenzione proposta dall’Ente regionale (utenze a loro carico e manutenzione ordinaria e straordinaria a noi) non ci sta affatto bene. Di nostro c’è solo la struttura, ma tutto il resto è della Regione; quindi, spetta a loro il compito di finanziare i lavori della biblioteca. Il Museo Ribezzo? Vale lo stesso discorso: non è più di competenza nostra”.
Dunque, quel ping-pong di cui si era parlato, in realtà pare essere un non volersi assumere le responsabilità da parte della Regione. Che le beghe politiche di Emiliano stiano offuscando quelli che sono i problemi della Puglia? Vedremo…
Alla luce di tutto ciò, la cultura cittadina subisce ancora una volta un perentorio scacco matto. La speranza è quella che presto ‘qualcuno’ possa farsi carico dei lavori di messa in sicurezza dell’edificio, perché dipendenti e fruitori della biblioteca sono stufi della scarsa considerazione da parte di chi di dovere.
Tommaso Lamarina Redazione |