CAROVIGNO – Nella giornata di martedì è stato controllato un noto stabilimento balneare in località Specchiolla del Comune di Carovigno. Ad eseguire i controlli nello stabilimento balneare sono stati i militari del nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Brindisi e i militari del Comando Legione Carabinieri Puglia della Stazione di Carovigno. Il titolare dello stabilimento balneare e il gestore, avevano installato opere abusive prive delle prescritte autorizzazioni su suolo del demanio marittimo in concessione, occupato un’area demaniale senza autorizzazione e violato norme ambientali.
In particolare, occupavano un’area demaniale marittima di mq 350 mq circa per adibirla a parcheggio asservito alla struttura balneare, delimitandola con paletti e catena. All’interno della stessa area demaniale marittima retrostante la loro concessione, avevano creato un’ aiuola rettangolare realizzata in legno di 30 mq; mentre all’interno dell’area demaniale marittima in concessione realizzavano senza autorizzazione una struttura di mq. 30 composta da intelaiatura in ferro, pedane in legno e copertura in cannucciato adibita a locale Cucina. Realizzavano sempre all’interno dell’area in concessione e senza autorizzazione una struttura rettangolare sopraelevata di mq. 36 composta da opere in legno con al centro una vasca idromassaggio.
Per tali abusi, i responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria in violazioni agli artt. 142, 146 e 181 del D.Lgs. 42/2004, artt. 54, e 1161 del Codice della Navigazione, art. 24 del Regolamento di Attuazione del Codice di Navigazione e le opere sequestrate.
Sul posto è stato richiesto, l’intervento del Servizio Igiene e Sanità dell’Asl di Brindisi che procedevano ai sensi dell’art. 54 del Reg. CEE 852/04 alla chiusura dell’attività di ristorazione in quanto non autorizzata.
Durante il controllo, si riscontravano delle irregolarità in materia ambientale, relative allo scarico di acque reflue proveniente dai servizi della struttura balneare, non autorizzato ai sensi dell’articolo 124 del Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico sull’Ambiente) che prevede una sanzione massima di €. 60.000,00 (sessantamila); inoltre veniva elevata una sanzione si sensi dell’Ordinanza Balneare della Regione Puglia, per aver asportato la Posidonia Oceanica dalla spiaggia in concessione stoccandola in un’area demaniale adiacente, per tale violazione veniva comminata una sanzione amministrativa dell’importo massimo di 3.098 euro.