Sono oltre un migliaio, arrivati da tutta Italia, i partecipanti al rave party non autorizzato bloccato da polizia e carabinieri nelle campagne tra Castrì di Lecce e Pisignano, ad un chilometro dal centro abitato. Le forze dell’ordine, una cinquantina di unità circa, sono intervenute alle 5 del mattino a seguito di numerose segnalazioni da parte di residenti che lamentavano musica ad altissimo volume. Una volta sul posto, hanno constatato la presenza di più di mille persone per la maratona no stop a base di musica, alcol e droga. Maratona che sarebbe durata due giorni, visto che sui social e nelle chat l’adunata era stata pubblicizzata come evento ferragostano. Nell’area, c’erano tantissimi mezzi parcheggiati, un gruppo elettrogeno e musica a palla. I militari sono a lavoro e lo saranno sino a tarda sera per identificare e far sgomberare man mano i partecipanti. Un’operazione lunga e complessa sia per i numeri altissimi che per il continuo arrivo di altri mezzi ed altre persone che intendevano prendere parte al rave. Molti di loro pare che avessero deciso di trascorrere le vacanze in Salento proprio in previsione del rave, tanti altri hanno macinato centinaia di chilometri per esserci. Ed è proprio per intercettare i ritardatari che, a pattugliamento delle due strade di ingresso e di uscita, ci sono uomini e mezzi di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Anche in questo caso, si sta procedendo alla identificazione dei soggetti.
Se erano sul campo una bella zappa e 24 ore di lavoro e passa la paura…
Articolo prolisso e offensivo contro cittadini che pagano le tasse e si volevano solo divertire. Irrispettosi i poliziotti che al mattino del 14 hanno iniziato ad aggredire i partecipanti inermi e indifesi provocando loro contusioni e ferite, sangue in volto e alla testa. Hanno lanciato lacrimogeni per disperdere i partecipanti e infine si sono ritirati facendo continuare la festa. Preparati i posti di blocco sulle entrate principali, i poliziotti non hanno impedito che la festa si allargasse, bensì hanno consentito l’accesso alla festa multando i partecipanti in maniera preventiva denotando un disinteressamento verso la reale problematica.
Penso che le persone che vogliono fare questo tipo di eventi continueranno a farli pure se sgomberati. La questione si pone sul farlo in maniera organizzata, legale e sicura.