BRINDISI – Torna in auge la questione legata al ristoro di Brin Park, legato alla presentazione di un apposito progetto da parte dell’Amministrazione comunale.

Come noto, infatti, chiunque investa sul territorio ed apra un centro commerciale ha l’obbligo, poi, di versare una somma alla Regione proporzionata alla dimensioni della struttura. Somma che, a sua volta, il Comune ha diritto a richiedere a mo’ di ristoro. Nel caso di Aliotto Srl (la società che si è occupata della realizzazione e della gestione del parco commerciale di Sant’Elia) tale somma è stata già versata interamente all’Ente regionale.

Contattato telefonicamente, l’avvocato Antonio Rizzo, presidente del cda di Aliotto ha dichiarato di aver “versato alla Regione, dopo aver ricevuto il nulla osta, la cifra di circa 750mila euro quale contributo. Inizialmente, era stato rateizzato, ma poi lo abbiamo integralmente corrisposto, ancor prima della scadenza delle ultime due rate (30 giugno 2017 e 31 dicembre 2017, ndr)”.




Dunque, in Regione i soldi ci sono. Ma il Comune di Brindisi si sta attivando per richiederli e utilizzarli in un qualche progetto? Presto detto.

Diciamo subito che un progetto ufficiale non è stato presentato.

Dopo avere cercato, a volte anche senza successo, di ottenere risposte in merito da parte di addetti ai lavori e funzionari di Palazzo di Città, una risposta, seppur senza nulla di concreto, ci viene fornita da Salvatore Brigante, assessore ai lavori pubblici: “Al Comune non è stato ancora trasmesso nulla – ha spiegato – in più, si prevede che la Regione trattenga dal 10% al 30% del ristoro. Al momento siamo in attesa della rimanente somma, che stiamo comunque sollecitando per avere”.

Salvatore Brigante
Salvatore Brigante

Però, di un eventuale progetto a cui destinare tale denaro non si sa nulla. Brigante la butta lì: “Io penso – ha sostenuto – alla riqualificazione di Piazza Mercato”, soldi già spesi quando il Comune incassò il ristoro da Alisette srl qualche anno fa. In realtà, somme investite per la piazza coperta, rimasta, ad oggi, una cattedrale nel deserto. Proprio per questo, si è parlato spesso di sperpero di denaro, in quanto attualmente non si comprende cosa se ne voglia fare. I commercianti, infatti, almeno sino a quando non verranno apportate modifiche alla struttura, non ne vogliono sapere di insediarvisi.

“E’ sì un progetto vecchio – ha continuato l’assessore – ma possiamo comunque rimodularlo alle esigenze attuali, visto anche lo scempio che i brindisini fanno in Piazza Mercato, rompendo dissuasori, telecamere e parcheggiando all’interno. Andrebbe, così, rifatto il piazzale e messo in sicurezza l’intero sito. Ma questa è solo una proposta mia”. Si ricorda, però, che parte di quella somma destinata alla riqualificazione dell’area marcatale del centro è stata usata anche per rifare alcuni marciapiedi e strade della città.

Quella di Piazza Mercato, infatti, è una criticità in seno alle varie Amministrazioni che dura già da tre anni, dopo che per la sua riqualificazione sono stati spesi ben 400mila euro (https://www.newspam.it/piazza-mercato-i-venditori-protestano-non-ci-muoviamo-senza-modifiche-ma-i-soldi-sono-stati-gia-spesi). “Ultimamente sono stati rotti i condizionatori”, ha detto Brigante, facendo intendere, dunque, che i commercianti, anche per questo, ancora non ne vogliono sapere di trasferirsi nel capannone della piazza.

Ci si augura, dunque, che con il ristoro in questione si riesca a realizzare davvero qualcosa di buono: che vengano destinati ai piccoli commercianti, alle prese con una crisi atavica o che siano utilizzati per rigenerare un’area pubblica per renderla attrattiva, l’importante è che quei soldi possano essere spesi in maniera adeguata e produttiva.




Tommaso Lamarina
Redazione

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