BRINDISI – Partita da cardiopalma quella appena disputata in quel di Pesaro dall’Enel Brindisi. Nei 45’ succede di tutto: dalla sofferenza, alla reazione; dall’infortunio, alla quasi sconfitta, terminando con la vittoria meritata, ma soprattutto importante in chiave play-off. Senza dimenticare l’emozionante incontro tra Bucchi ed il suo recente e glorioso passato in biancazzurro.
Innanzitutto, non inizia bene la trasferta per Brindisi, costretta a rinunciare al suo regista Moore per stato febbrile ed, ovviamente, al ritrovato Joseph, operato alla mano (fuori 60 giorni). Ma i biancazzurri possono contare sul sesto uomo in campo: i loro tifosi. Giunti in massa a Pesaro per sostenere i propri beniamini e riabbracciare anche i ‘fratelli’ marchigiani, con i quali c’è da tempo un gemellaggio. Bello poter raccontare anche questo lato dello sport.
Ma torniamo alla partita. Sacchetti, dunque, ripesca English per il forfait di Moore, ma non lo schiera sin dall’inizio. Goss, Scott, Carter, Cardillo, M’Baye i titolari.
Onestamente, dai primi minuti, si evince già una brutta Enel, costretta a soccombere alle pallate pesaresi. Una Consultinvest che non sembra proprio meritare il penultimo posto in classifica. Per quanto concerne Brindisi, invece, si avverte una precaria, se non inesistente, quadratura, causata dall’assenza di Moore. Non solo. In attacco la squadra ci sarebbe anche, ma è la difesa a non funzionare. Le maglie biancazzurre sono troppo blande per non cedere sotto i canestri dei padroni di casa, che centrano la retina da ogni dove. Addirittura, i primi 20’ Brindisi gioca in quattro, con M’Baye non pervenuto. Una partita che sembra andare alla deriva per i pugliesi. Si respira aria fresca solo a metà terzo quarto, con gli ospiti che iniziano a pungolare l’ottima difesa a zona di Bucchi. Ma questa ripresa la si deve ancora a lui, signori: Amath M’Baye che, in coppia con Scott, fanno sapere che la partita non è finita e non ci sono né morti né vinti.
Così, Brindisi ci crede ed inizia a girare da squadra, non si affida più ai singoli, ma al collettivo. Il brillante Carter e l’inatteso English firmano l’aggancio. Pesaro, però, prova a reagire ed allunga, ma Brindisi è brava a riacciuffarla. Sullo scadere, è 97-97. Da qui, tutta un’altra partita, com’era prevedibile. Si va ai 5’ di recupero e l’Enel alza la china. Spalanca le fauci ed in un solo boccone inghiotte chi per quasi tutta la partita la stava spedendo a casa con la coda tra le gambe. Sul definitivo fischio finale, i biancazzurri sgambettano Pesaro e conquistano 2 punti che fanno morale, ma soprattutto classifica.
Quest’oggi non sono andati a segno nove giocatori, come nella passata partita, bensì ‘appena’ cinque. Ma che punti! Scott 26, M’Baye 24, Carter 17, English e Goss 15. Non vogliamo soffermarci su chi, oramai e per fortuna, ci ha ‘viziati’, quali Scott e M’Baye; piuttosto, una menzione speciale merita English, colui che ha portato i suoi compagni alla vittoria, autore di una prestazione che, probabilmente, nemmeno lui si sognava. Nulla di trascendentale, ma comunque, determinate dal primo all’ultimo minuto in cui è stato impiegato. Il match della 11° giornata, però, pone anche degli interrogativi importanti a Sacchetti: c’è bisogno di dar l’anima quando si è mezzi morti (Pesaro era avanti anche +15)? Inoltre, rimane da rivedere una difesa piuttosto molle, che difficilmente potrà competere con attacchi di livello, come Milano e Reggio Emilia. E’ proprio contro Milano, che Brindisi se la dovrà vedere la settimana prossima, nel Mediolanum Forum. Dunque, non basta la tenacia, ma servono anche schemi e contromisure per limitare i danni contro la corazzata lombarda.
Nota spiacevole, invece, l’infortunio a Donzelli, al quale è uscito sangue dalla bocca a seguito di una brutta caduta che gli ha fatto sbattere violentemente il torace in terra. Il giocatore ha lasciato il parquet in barella e le condizioni verranno valutate nelle prossime ore.
Tommaso Lamarina Redazione |