BARI – L’istituzione immediata di un tavolo di crisi  interistituzionale tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Puglia, Provincia e Comune per affrontare  tutte le situazioni di crisi occupazionali e di emergenza che coinvolgono la città di Brindisi. È quanto chiede il capogruppo del M5S Gianluca Bozzetti,  che dall’inizio della legislatura continua a denunciare i problemi dell’industria brindisina chiedendo un intervento immediato al Governo Regionale.

“Adesso sta succedendo quello che volevamo evitare  – spiega Bozzetti – segnalando  più volte le problematiche sia nelle istituzioni con interrogazioni e mozioni che attraverso denunce a mezzo stampa. Dobbiamo assolutamente far fronte alla crisi del settore aeronautico brindisino che sta vedendo in questi giorni quasi 200 licenziamenti nella sola Tecnomessapia, lo stesso – continua –  sta per succedere per l’indotto del petrolchimico di Brindisi e per i lavoratori dell’indotto e della centrale Enel di Cerano. Bisogna affrontare immediatamente questi problemi in maniera forte anche a livello ministeriale e trovare soluzioni concrete e percorribili come ad esempio la possibilità di inserire Brindisi nella Zes o iniziare a programmare le opere di bonifica delle aree inquinate e di dismissione degli impianti obsoleti. Un’altra situazione che ci preoccupa è anche quella dell’aeroporto del Salento che vede un trend negativo per il numero di passeggeri dall’ inizio dell’anno”.

Nei primi quattro mesi del 2017 l’aeroporto di Brindisi ha registrato un calo dei passeggeri del 4% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un dato in controtendenza rispetto a quello dell’aeroporto di Bari, dove invece i passeggeri, specie quelli internazionali, sono in aumento.

“L’aeroporto di Brindisi ha necessità di destagionalizzare i voli – continua il pentastellato –  per questo chiediamo a Emiliano di convocare i vertici di Aeroporti di Puglia e capire come affrontare il problema. I problemi vanno affrontati e risolti attraverso una programmazione anche a lungo raggio non possiamo sempre e solo agire in emergenza. Il momento delle parole è esaurito  – conclude – adesso è il momento di agire, altrimenti ci ritroveremo migliaia e migliaia di cittadini e famiglie senza alcuna certezza sul futuro”.

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