Ad appena due giorni dal varo della legge regionale, l’Asl di Brindisi ha già cominciato a consentire le visite di famigliari ai pazienti ricoverati in condizioni gravissime. Erano vietate da un anno per il rischio di contagi. Non solo i nostri ospedali sono i primi in Puglia a essersi adoperati affinché nessuno più soffra o muoia da solo, senza il conforto dei propri cari, ma hanno iniziato a farlo senza nemmeno attendere la “burocratica” pubblicazione della legge. Perché davanti al dolore più straziante l’umanità non può attendere un solo giorno in più.
Per questo ringrazio a nome di tutti il direttore generale dell’Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone e tutti i direttori delle unità operative, che ancora una volta stanno dimostrando un impegno, un’abnegazione e una vicinanza al dolore dei nostri pazienti davvero fuori dal comune.
L’incubo straziante vissuto in questi mesi da migliaia di famiglie cui è stato negato l’ultimo saluto ai propri cari; l’inconcepibile sofferenza di chi si è spento senza avere accanto un’ultima volta le persone che amava, senza poterle guardare negli occhi, senza poter sentire il calore della loro mano, non dovrà mai più ripetersi.
Ora esserci sarà possibile, con tutte le misure di sicurezza del caso, ma sarà possibile. E spero, anzi sono certo, che tutte le Asl della nostra Regione seguiranno l’esempio degli ospedali brindisini adoperandosi già nelle prossime ore affinché non una sola vita sia più persa in quel modo. Affinché nessuno mai più soffra e muoia in solitudine. Affinché a nessuno sia mai più negato il conforto dell’amore nel momento più buio. /