Bullismo, Cafarella su cortometraggio scelto dalla Presidenza della Repubblica per essere trasmesso nelle scuole

francesca cafarella

AltraPsicologia è un’associazione nazionale di categoria degli psicologi che si occupa di politica professionale, nata nel 2005 per promuovere un miglioramento della cultura psicologica e della professione di psicologo.

Attualmente conta alcune migliaia di associati e ogni giorno continua con il suo impegno nelle istituzioni e nella società civile per l’informazione, la tutela e la promozione della psicologia in tutti i settori. Da psicologa e referente dell’associazione per la provincia di Brindisi, pongo alcune riflessioni e  dichiaro il mio disappunto, condiviso con i miei colleghi,  in merito a quanto di seguito esposto.

Sulla pagina del Consiglio Nazionale degli Psicologi viene promosso un cortometraggio che sarà diffuso nelle scuole, scelto dalla Presidenza della Repubblica. Io, da psicologa, non lo proporrei mai e spero nella clemenza e competenza dei miei colleghi per la non diffusione poiché lo trovo agghiacciante oltre che un’orribile decadenza culturale

Dodici minuti di cortometraggio, uno più inopportuno dell’altro.. Non capisco quale messaggio voglia trasmettere questo video. Mi sembra che si voglia far passare l’idea che, in fin dei conti, al bullismo non ci sia rimedio, se non quello di arrangiarsi da soli sperando che i bulli scelgano prima possibile un’altra vittima. E’ un’elaborazione in video della solita frase che ci dicevano da bambini:”ignorali e loro ti lasceranno in pace.” Non credo che noi psicologi possiamo accettare tutto ciò!

È come se si volesse far capire che i bulli troveranno sempre una vittima con cui prendersela e che la stessa dovrà fare riferimento solo alle sue risorse per fare fronte alle angherie dei bulli. Durante il video, non si accenna minimamente alla strategia di coping più funzionale per il contrasto del fenomeno del bullismo. Nel corto, invece, viene presentata la bidella come una possibile e fantomatica “aiutante” che poi, successivamente, diventa in qualche modo complice dei bulli.

Il bullismo viene descritto come qualcosa di incontrastabile, quasi da accettare passivamente, quando invece noi psicologi sappiamo che non è assolutamente così che stanno le cose!

Vogliamo parlare, infine,  di come si racconta l’omosessualità?

Si trasmette a chi lo guarda il concetto che essa è un semplice travestimento !!

La scena finale poi – in cui viene sceneggiato  un  bacio eterosessuale –  fa passare il messaggio scandaloso in cui,  è come se si volesse dire: “tranquilli ragazzi, non era gay, è guarito !!”

Secondo il mio parere questo video danneggia l’immagine della psicologia, della figura dello psicologo e fornisce informazioni completamente errate del fenomeno del bullismo.

Dalle scuole deve partire il cambiamento, con progetti strutturati di prevenzione e intervento,che comincino già dalle scuole dell’infanzia, per arrivare agli istituti superiori.

Quello che devono sapere i ragazzi è che, quando accadono questi episodi, la prima cosa da fare  è quella  di chiedere l’aiuto agli  adulti di riferimento e ai professionisti.

Il video in questione è visibile sulla pagina Facebook del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.

Dr.ssa Francesca Cafarella,  psicologa psicoterapeuta e referente per la provincia di Brindisi dell’Associazione Altra Psicologia PUGLIA.

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