Atti diffamatori e offensivi verbali, fisici o indiretti portano conseguenze negative e spiacevoli. Ancora azioni di bullismo si registrano in cronaca. Le vittime e i bulli, che a loro volta sono vittime della stessa rabbia provata, sono protagonisti di atti moralmente illeciti e penosi che generano esiti disfunzionali per la salute fisica e mentale, anche a lungo termine. In questi casi, un intervento tempestivo di prevenzione è di fondamentale importanza.

Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo che caratterizza alcune relazioni tra pari. In particolare, l’intenzionalità e la persistenza nel tempo generano un notevole effetto negativo sulla salute, per tutta la vita. Infatti quando l’esposizione allo stress è continua diventa cronica, come nel caso del bullismo, il recupero risulta essere molto più difficoltoso, in quanto latensione eccessiva influenza negativamente i processi fisiologici.

Per prevenzione s’intendono informazione nelle scuole e nei centri di ritrovo circa il fenomeno, attivando le abilità sociali, il problemsolving, il circle time e le tecniche di fronteggaimento dello stress, regole e dinamiche relazionali. Questo per educare alla socialità, e al modo di denunciare alle autorità l’accaduto. Molti non sanno, ad esempio che atti di cyber bullismo sono penali e possono essere denunciati alla polizia postale anche se cancellati dalla chat, poiché una traccia resta sempre. Importante è creare un clima in classe, o comunque nel gruppo, di reciproca accettazione e rispetto. In particolare si deve agire sul bullo, sulla comprensione e gestione dei suoi stati emotivi e sulle alternative al comportamento impulsivo di rabbia.

Rita Verardi – psicologa e psicoterapeuta

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