BRINDISI – Il Presidente di ANCE Brindisi, Pierluigi Francioso, esprime il punto di vista dell’Associazione in merito alle recenti vicende riguardanti l’appalto per l’affidamento dei lavori di riqualificazione di Cala Materdomini.

“Come noto, l’aggiudicazione della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di riqualificazione di Cala Materdomini era stata revocata alla Carparelli Costruzioni S.r.l. – aggiudicataria in via definitiva dopo l’esclusione della Venna S.r.l. – a causa di una presunta irregolarità fiscale nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, di fatto poi smentita da una successiva certificazione da parte dello stesso Ente.

Una situazione indubbiamente poco edificante anche agli occhi della cittadinanza che, a nostro avviso, poteva essere evitata se le presunte irregolarità fossero state verificate, in primis, con l’impresa Carparelli che avrebbe chiarito immediatamente l’equivoco.

Peraltro, la Carparelli Costruzioni, prima che dall’Amministrazione comunale, era venuta a conoscenza della revoca dagli organi di stampa che riferivano, tra l’altro, di un’avvenuta segnalazione della vicenda all’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC).

Desta perplessità il fatto che il Comune di Brindisi abbia escluso senza esitazione l’impresa Carparelli e non abbia ritenuto di dover avviareun confronto procedimentale con la stessa. Ciò in netto contrasto con i principi di correttezza, buona fede e trasparenza che devono animare l’operato della pubblica amministrazione, nonché, con la tutela del principio, sancito dal diritto comunitario e più volte richiamato dal Consiglio di Stato, del “legittimo affidamento del privato”a fronte di un atto o provvedimento della pubblica amministrazione.

Risulta evidente che l’impresa non sia stata messa in condizione di contribuire a risolvere la vicenda in tempi ancora più celeri ed abbiasubito un notevole danno di immagine che ha leso una reputazione costruita attraverso anni di lavoro sano e corretto.

Stiamo parlando, infatti, di un’impresa storica e consolidata che, nel caso di specie, è stata “vittima” della mancanza di comunicazione che persiste tra imprese e pubblica amministrazione e che ormai è fin troppo evidente.

Nel ribadire la necessità del rispetto della legalità in tutte le sue forme è necessario ripristinare un clima di fiducia e, di conseguenza, una efficace rete di comunicazione tra gli Enti appaltanti e le imprese esecutrici che, altrimenti, rischiano di essere additate come “colpevoli a prescindere” – anche quando di fatto non lo sono – senza neppure avere la possibilità di replicare e far valere le proprie ragioni.

Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici non sta facilitando l’andamento del settore che, anziché subire un cosiddetto effetto–spinta, si è quasi paralizzato. In alcuni articoli dello stesso Codice intravediamo una deriva demagogica che individua il male solo nelle imprese mortificandone il legittimo diritto alla propria difesa.

Proprio per questo riteniamo opportuno che gli attori coinvolti si coordinino e comunichino, nel rispetto della normativa vigente, evitando di incappare in casi come quello che ha visto coinvolta l’impresa Carparelli.

Cogliamo, infine, l’occasione per ribadire la nostra disponibilità a garantire il giusto tramite tra amministrazioni e aziende con l’obiettivo di salvaguardare i legittimi interessi delle imprese, tutelando il rispetto della trasparenza e della legalità”.

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