Calcio, il Brindisi non va oltre un misero pareggio con il modesto Costa D’Amalfi

Il pareggio a reti bianche tra il Brindisi e il Costa d’Amalfi è l’ennesima occasione mancata dai bianco azzurri per conquistare la prima vittoria in questo campionato. Tutti si aspettavano che nel confronto con i costieri si sarebbe potuto assistere a un match ben diverso da quelli precedentemente visti al “Fanuzzi”, anche in virtù delle dichiarazioni pre partita di mister Ragno che presentava l’incontro come il primo dei tanti scontri diretti che la sua squadra dovrà sostenere per il raggiungimento della salvezza, ma ciò non si è avverato perchè l’undici brindisino ha disputato uno dei primi tempi più deludenti e noiosi di questa stagione.

In campo si è vista una squadra con scarse qualità tecniche e caratteriali, con i difensori spesso in ritardo nelle chiusure e gli attaccanti costantemente anticipati. Un gioco lento e lezioso fatto di passaggi imprecisi (anche i più semplici) o facilmente intuiti dagli avversari. Una squadra per salvarsi dovrebbe avere un atteggiamento molto diverso da quello che il Brindisi ha mostrato in questi primi sette match; dovrebbe assalire gli avversari, togliergli il respiro con ferocia e determinazione, tutte cose che con l’Amalfi non si sono viste se non nei dieci minuti finali, troppo poco.

In conferenza stampa post gara mister Ragno è stato chiarissimo; era deluso per come i suoi ragazzi avevano giocato il primo tempo, tanto da essere stato negli spogliatoi solo un minuto, il tempo di comunicare la sua delusione e il suo disappunto. Durante la settimana il suo impegno e quello dei suoi giocatori è massimo, nell’intenzione di dare una mentalità e un gioco vincente, ma poi in campo la domenica la squadra cambia volto. Non si è tirato indietro nell’affermare che i problemi sono sia di tipo tecnico sia caratteriali ed è stato ancor più chiaro quando ha dichiarato che se nel gruppo ci sono giocatori incapaci di sostenere le pressioni date dal giocare in una piazza importante come Brindisi può tranquillamente andarsene. Cosa aggiungere ancora?

Giancarlo Errico

 

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