Diciamo la verità, la stragrande maggioranza dei tifosi del Brindisi sperava in un turno di campionato favorevole, visti i difficili impegni esterni della Cavese contro il Casarano e del Nardò contro l’Afragolese, unita alla partita interna dei biancazzurri contro il Molfetta. Una doppia battuta d’arresto di campani e salentini, legata a una scontata vittoria brindisina contro i baresi avrebbe dato una scossa notevole a questa parte finale della stagione, con i ragazzi di Danucci che si sarebbero portati a soli tre punti dalla vetta, conquistando il secondo posto. Purtroppo, però, questi pronostici sono naufragati insieme al “nubifragio” che si è abbattuto su Brindisi nelle ore antecedenti l’inizio del match, tanto da determinarne il rinvio di una circa un’ora. Allo scadere dei novanta minuti tutto è rimasto invariato, con le prime cinque formazioni che hanno portato a casa un solo punto a testa, ma con una partita in meno al termine del campionato, che complica e non poco i progetti di vittoria del Brindisi. Capitan D’Anna e compagni sono stati certamente sfortunati ma anche spreconi, viste le innumerevoli occasioni da gol non concretizzate e questo è un “lusso” che, in un momento cruciale della stagione, una formazione ambiziosa non può permetterselo. A onor del vero è anche giusto dire che comunque una vittoria brindisina non avrebbe garantito il successo finale, ma almeno avrebbe messo più pressione alle avversarie e una maggiore convinzione nei biancazzurri. Ora le chance del Brindisi sono ridotte al lumicino, con il solo obiettivo di violare il difficile campo del Nardò, battere al Fanuzzi la Cavese e vincere l’ultima partita contro il Gladiator, confidando in un arduo successo esterno della Nocerina, impegnata a evitare i play-out, nell’infuocato derby con la “nemica” Cavese. Sperare nelle sfortune altrui non è bello e neanche sportivo ma è l’unica possibilità che rimane ai tifosi delle maglie con la “V” sul petto.