Calcio, serie D: Brindisi – Foggia. Il commento di Giancarlo Errico

Molto rumore per nulla! La partita tra Brindisi e Foggia era attesa da tutti gli appassionati come il big match della settima giornata di campionato e le premesse c’erano tutte: scontro tra prima e seconda in classifica, il blasone (anche se un po’ sbiadito) delle due società, la rivalità sportiva tra le due piazze che è stata amplificata anche dalle polemiche dei giorni precedenti. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio, la partita non è stata memorabile, tutt’altro, e se entrambe le formazioni si presentavano con molte defezioni tra squalifiche e infortuni, queste non possono che essere parziali giustificazioni. Vero è che l’organico del Brindisi è certamente meno ampio di quello dei dauni ed è per questo che gli uomini di mister Olivieri hanno impostato la partita in maniera molto accorta e prudente facendo di necessità virtù. Il Foggia invece, nonostante le assenze, è sceso in campo con una formazione di tutto rispetto; due nomi su tutti: Tortori, sue le occasioni più pericolose del primo tempo e Iadaresta, vera bestia nera del Brindisi, autore del gol del provvisorio vantaggio rossonero. Se il primo tempo è stato di predominio foggiano con il Brindisi intimidito, quasi impaurito; il secondo lo è stato per i biancazzurri che provavano con maggior convinzione a cercare la via della rete e, nonostante il gol subito all’undicesimo minuto, si sono buttati in avanti con veemenza, sfiorando il pareggio in più di un’occasione (dubbio un salvataggio sulla linea di porta del Foggia) e trovandolo al venticinquesimo con D’Ancora vero “sette polmoni” del centrocampo. Il responso finale pare essere il più giusto, anche se da parte del Foggia ci si aspettava una prova migliore soprattutto sul piano del gioco. Al Brindisi resterà forse il rammarico di non aver potuto giocare questo incontro almeno con un attaccante titolare, fermo restando l’ottimo lavoro svolto dall’undici sceso in campo. Al termine di questo turno è giusto tributare un plauso al Fasano solitario in vetta, seguito da un folto gruppo formato da Foggia, Brindisi, Bitonto, Taranto, Andria, Gladiator e il Gelbison che ha perso la prima partita subendo il primo gol. Restano misteriose le difficoltà che attanagliano Casarano e Cerignola mentre in fondo alla classifica Nardò e Francavilla sul Sinni al momento sembrano incapaci di dare una svolta al proprio campionato.

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