Continua la striscia negativa del Brindisi che con la sconfitta di Foggia colleziona l’ottava partita senza i tre punti. Quasi superfluo evidenziare che contro i “satanelli” non era certo preventivabile ottenere un risultato utile per la deficitaria classifica dei biancazzurri, ma ciò che preoccupa è soprattutto la poca incisività dell’attacco brindisino. Che la formazione di mister Ciullo sia priva di attaccanti esperti e di ruolo è ormai cosa risaputa, ma oltre a questo, a destare maggior apprensione è che nel corso di queste otto partite senza vittorie a venir meno sono state le scarsissime occasioni da rete. È del tutto evidente che per realizzare i gol bisogna affacciarsi pericolosamente sotto la porta avversaria, ma se questo succede pochissime volte nel corso delle partite è conseguente il fatto che si segni poco. Giusto per la statistica: solo l’Agropoli, il Francavilla in Sinni (ultima e penultima) hanno realizzato meno gol del Brindisi, mentre il Gelbison ha realizzato 17 reti ma ne ha subite 18 con una differenza reti di -1 contro il nostro -12. Non riusciamo a immaginare come potrà esserci una svolta da parte dei brindisini ma se si vuol raggiungere quella tanto agognata salvezza, tecnico e giocatori dovranno compierla, soprattutto in virtù del diverso passo che le dirette concorrenti stanno tenendo in questo scorcio di stagione. Gelbison, Gladiator e Altamura ora sono davanti ai biancazzurri, ma soprattutto stanno dimostrando di avere una maggiore continuità che è la condizione necessaria per ottenere l’obiettivo finale. Credere nella salvezza è un imperativo categorico, ma bisogna dare un segno evidente di discontinuità con quanto fatto fino a oggi e a questo devono pensarci tutti: società tecnici e giocatori.