ASSENZA DI REGOLE E DI PROGRAMMAZIONE ANCHE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
Esplode la disorganizzazione nella campagna vaccinale: metodi obsoleti, estemporanei ed illegittimi nella pianificazione (?) dei turni; comunicazione ai Lavoratori dei turni di servizio (quasi sempre giornalieri) e del luogo di lavoro con un anticipo ridotto al minimo (poche ore prima); avviso verbale degli ordini di servizio, inerenti il cambio di sede lavorativa, comunicati ai Lavoratori la sera tardi per la mattina seguente, ovvero lavoratori trasferiti da una sede all’altra delle hub vaccinali come “pacchi postali”; flessibilità oraria – non concordata – adottata in spregio a qualsiasi previsione contrattuale/normativa e spesso i dipendenti sono trattenuti in servizio ad oltranza, ben oltre le ore di lavoro previste; funzioni di coordinamento e/o comunque gestione, di fatto, delle risorse umane di alcuni importanti segmenti operativi assegnate a dipendenti che non hanno i requisiti minimi per poter esprimere tale delicata e complessa responsabilità. Questo ed altro è quello che accade nella campagna vaccinale della ASL BR i cui effetti si riverberano su tutto il sistema sanitario come mai avvenuto in passato: è sfuggito il “governo” del sistema sanitario pubblico.
Inoltre, si utilizza personale improprio nelle attività da svolgere, come ad esempio personale assunto per manutenzione del verde, diviene controllore/“referente” tutto fare e gestore di centri vaccinali. Dunque, si è in presenza di una strana e “fantasiosa” duplicazione di ruoli e gerarchie e tante “sotto gerarchie” (non sapremmo come definirle), ma comunque tutti dediti a gestire più platee di lavoratori. Emblematico è quanto accade con il personale amministrativo che, seppur affidato nella gestione al gruppo campagna vaccinale, in termini di responsabilità gerarchica di riferimento è poi invece coordinato ad esempio da unità operative inquadrate in categoria B che potrebbero soltanto svolgere semplici funzioni di inserimento dati, DATA- ENTRY e non certo la gestione e/o il coordinamento delle risorse umane impiegate in servizio nelle hub brindisine così come, di fatto, avviene. Queste difformità creano disagio strutturato ai lavoratori, la mancata programmazione vita/lavoro è lesiva per il personale impiegato e non è più accettabile nessuna forma di impreparazione a quasi 18 mesi dall’ inizio ufficiale della pandemia. Come Fp Cgil Brindisi riteniamo sia finito il tempo di agire fuori dall’alveo delle norme contrattuali dei lavoratori, della carente trasparenza amministrativa nella gestione che regolano la gestione delle risorse umane, compreso ad esempio l’utilizzo (chi viene chiamato ?) dei lavoratori che si registrano diligentemente sul portale “vaccinatori” che tante criticità, in termini discriminatori sta determinando. Ma questo è un tema che affronteremo nei prossimi giorni con la ASL BR a cominciare dalla mancata adozione di una delibera/determina con cui si spiega l’utilizzo del fondo Covid e cioè le somme come ed a chi sono state erogate. Ritornando, invece, al tema di cui si discorre, si ritiene perfino pleonastico evidenziare e/o citare le norme contrattuali, la normativa, le sentenze – ribadite a più riprese – dalla Cassazione sulla corretta programmazione dei turni per permettere ai lavoratori di conciliare vita lavorativa e vita familiare (spesso si tratta di lavoratrici DONNE), ma il problema fondamentale è l’assenza complessiva di una gestione che sappia contemperare il buon governo dell’emergenza sanitaria in essere e la corretta gestione delle risorse umane, rifuggendo da un “modus operandi” che alimenta tra molti Lavoratori la sensazione di paura e smarrimento che ci fa tornare alla mente periodi poco felici per il nostro Paese.
In definitiva, la FP CGIL chiede al Direttore Generale della ASL BR di voler immediatamente intervenire per far cessare quanto sinteticamente sopra rappresentato che poco ha a che fare con la corretta gestione del sistema sanitario pubblico. Intanto, lo snodo da cui partire è quello di far funzionare le articolazioni aziendali nel rispetto delle regole della PA; della corretta gestione delle risorse umane; del rispetto delle posizioni gerarchiche individuate e/o individuabili nei rapporti di lavoro; nel sottrarre eventuali presenze di “eccesso di potere” esercitato da qualche dipendente.
Nell’attesa di un fattivo riscontro, si preannuncia che nei prossimi giorni si affronteranno, con spirito costruttivo, le numerose criticità evidenziate nella gestione complessiva dello screening vaccinale.
SEGRETARIO GENERALE – PANCRAZIO TEDESCO
RESP. CONTRATTAZIONE – CLEOPAZZO CHIARA