BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giampiero Campo in merito all’assegnazione dei chioschi sul Lungomare Vespucci.
Quanto riportato da un recente comunicato stampa, pare che le procedure di gara attuate dall’amministrazione comunale per l’assegnazione dei chioschi, hanno destato alcune polemiche, soprattutto per quella che attiene la concessione d’uso dei chioschi stessi. Infatti, prosegue il comunicato, anziché statuire nel bando, forme di tutela nei confronti dei giovani e dei disoccupati, la gestione commissariale ha pensato alla logica del massimo profitto.
Concordo pienamente con questo pensiero, i giovani, soprattutto se disoccupati, vanno aiutati e favoriti, ma, nel caso di specie, la gestione commissariale non poteva esimersi dal considerare uno dei principi fondamentali che deve guidare la Pubblica Amministrazione nell’esercizio delle sue funzioni, ossia il principio di imparzialità, precetto costituzionale da cui deriva anche il divieto di qualsiasi favoritismo e illegittimità degli atti amministrativi.
Come previsto dal bando, i chioschi avranno la specifica destinazione d’uso per attività di pubblico esercizio con somministrazione di alimenti e bevande.
Potrebbe sembrare un concetto poco rilevante, ma gli operatori economici che intendono condurre queste tipologie di attività, dovranno avere specifici requisiti professionali, soprattutto quelli concernenti la gestione dell’igiene e della sicurezza alimentare.
Requisiti predeterminati dalle cogenti norme di settore, per cui l’operatore dovrà possedere esperienza e competenza professionale tali da essere in grado di attuare meticolosamente le procedure utili affinché siano garantite la salubrità degli ambienti di lavoro e, soprattutto, la sicurezza degli alimenti e delle bevande destinati al consumatore finale.
La sicurezza alimentare, quindi, è un presupposto fondamentale per la prevenzione delle malattie trasmesse dagli alimenti.
Il concretizzarsi dell’opportunità di aggiudicazione da parte di soggetti già titolari di medesime attività di pubblico esercizio, non può che determinare, per gli aspetti innanzi citati, una potenziale garanzia in favore dei futuri avventori e fruitori di tali esercizi.
Sono altroché convinto che gli aggiudicatari non si esenteranno dall’assumere giovani, spero disoccupati, per coadiuvare le operazioni riguardanti il regolare svolgimento delle attività.