Caniglia (Lega): “Antonino fa appello al miglior linguaggio mafioso”

BRINDISI – Mi è stato recapitato un post di Giovanni Antonino che recita: “quante persone, che oggi si sono defilate, dopo il 10 giugno verranno ad omaggiarmi. Il PRI sarà una forza di Governo, con un suo gruppo consiliare ed una sua rappresentanza in Giunta. E  mio figlio Gabriele sarà stato eletto Consigliere Comunale. Ma troveranno le porte rigorosamente chiuse. Questa volta non ci sono mezzi termini: o con me o contro di me. Si fa ancora in tempo…..”

Scrivo indignato e schifato come cittadino e Liberale per  chiara e manifesta  volontà dell’Antonino  di intimorire coloro che si sono rifiutati ad appoggiare il figlio ed il PRI, facendo appello al miglior linguaggio mafioso.

Vorrei rammentare a chi lo avesse dimenticato che l’Antonino nel 2003 viene arrestato, insieme ad altri fra assessori e consiglieri comunali di centro sinistra e di Forza Italia, con l’accusa di concussione, corruzione e truffa. Le vicende giudiziarie portano inevitabilmente alle dimissioni da Sindaco. Il conseguente processo viene ribattezzato la “ tangentopoli brindisina” e si conclude con il pattegiamneto a tre anni e sei mesi di reclusione che Antonino sconta in parte in carcere. Nel 2007 Antonino viene arrestato per corruzione in relazione alla realizzazione di un impianto di rigassificazione da parte della British Gas. Nel 2012 il reato fu dichiarato prescritto per la decorrenza dei termini.

E’ bene che si sappia che chi fa ricorso al  patteggiamento dichiara la propria colpa.

Ancora mi chiedo come potrà sedersi allo scranno di Consigliere Comunale il figlio di colui che è anche debitore verso il Comune di circa 1,5 milioni di euro, che sanerebbero, se versati, il bilancio del comune.

Credo che i termini usati dall’Antonino debbano essere oggetto di riflessione da parte dei magistrati che dovranno verificare se vi sono gli estremi per mettere una definitiva museruola a questo pregiudicato signore.

Molti che hanno amministrato in precedenza e che hanno ridotto la città all’elemosina, prima con Antonino e poi con altri non hanno avuto il buon senso di fare alcun passo indietro, alcuni di loro  si sono mascherati candidando propri familiari.

Brindisi, città da difendere dai sorprusi e dalle violenze in tutti i sensi.

 

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