Le possibilità che daranno gli investimenti per la realizzazione degli impianti eolici off-shore al largo di Brindisi rappresenteranno per questo territorio una grande sfida. Il tessuto economico locale, caratterizzato da un’offerta diversificata di aziende manifatturiere con grande esperienza accumulata in decenni di lavoro, deve diventare l’interlocutore prioritario degli investitori. Non si sottovaluti d’altronde che questo mega progetto di Kailia Energy, joint venture tra Falck Renewables e Blue-Float che solo per l’area di Brindisi consta di 3,5 miliardi di euro di investimenti, rischia di attrarre aziende infiltrate e in odor di mafia e malaffare. Un’occasione così importante per questo territorio e per le proprie aziende non può essere vanificata a causa di sbagli o leggerezze che penalizzerebbero il tessuto economico sano e, in generale, tutta la comunità brindisina. Gli investimenti sostenibili e green, come questo parco eolico off-shore, sono fondamentali per rimettere in moto l’economia di questo territorio e per ridare una concreta prospettiva a tanti lavoratori ed una speranza ai giovani brindisini. Per questo è dovere di tutte le Istituzioni di concerto agli investitori quello di dare un segnale di coesione e forza mediante protocolli di legalità tesi a garantire le aziende brindisine, i lavoratori e in generale tutta la comunità da ogni tipo di infiltrazione che inquinerebbe e devasterebbe l’economia locale. Questa necessaria attenzione rappresenterebbe anche una forma di tutela per le associazioni datoriali, di categoria e sindacali che potranno svolgere il loro lavoro di sostegno alle aziende ed ai lavoratori in modo sereno e trasparente.
Francesco Cannalire, segretario cittadino Partito Democratico Brindisi