E’ trascorso quasi un secolo da quando il Comune di Brindisi, nel 1930, autorizzò la “Società Fertilizzanti Montecatini spa” a realizzare uno stabilimento per la produzione di perfosfati proprio a ridosso della città, sulle banchine di Sant’Apollinare.
Ne nacque quel capannone che oggi rappresenta un esempio unico nel suo genere di archeologia industriale. Tra i tanti errori commessi nel corso della storia recente di questa città fortunatamente non c’è quello di aver demolito (come pure è stato chiesto più volte a gran voce) questo manufatto che oggi, dopo un paio di interventi di restauro ben riusciti realizzati negli scorsi decenni, costituisce un elemento di ricchezza per il territorio.
Va detto, ad onor del vero che nel passato, per lungo tempo, si è molto discusso del suo riutilizzo, ma senza giungere ad alcuna conclusione.
Oggi, invece, ci sono tutte le condizioni perché quel capannone venga definitivamente valorizzato, determinando un valore aggiunto per l’economia cittadina.
Autorità Portuale e Comune di Brindisi, infatti, condividono tale esigenza e quindi è il caso di valorizzare questa circostanza.
Di recente, come è noto, all’interno del capannone si sono svolti dei concerti che hanno consentito a moltissime persone di vedere da vicino per la prima volta questa struttura e di ammirarne la sua infinita bellezza. Si è parlato, pertanto, di trasformarla in un contenitore per eventi di spettacolo.
Proprio partendo da questa idea, però, ricordiamo che nei cassetti del Municipio giace una proposta della CNA, formulata nel 2019 nell’ambito dell’invito (rivolto dal sindaco Rossi a tutta la città) a formulare delle proposte progettuali da inserire nel pacchetto di interventi da finanziare con un Contratto Istituzionale di Sviluppo.
La nostra idea – sviluppata in una sintesi di progetto – era ed è quella di realizzare (nel capannone e nel piazzale antistante) un quartiere fieristico polifunzionale.
Non è un mistero, infatti, che Brindisi sia totalmente priva di uno spazio espositivo e fieristico e proprio la sua polifunzionalità renderebbe possibile una effettiva sostenibilità finanziaria dal punto di vista gestionale.
La ricchezza, evidenziata nella nostra proposta, è determinata dalla possibilità di realizzare eventi che richiedano la disponibilità di uno specchio d’acqua a ridosso degli spazi espositivi a terra. Il tutto, oltre al valore aggiunto dei piazzali (che in passato ospitarono la visita del Santo Padre e per i quali ci si augura un immediato ritorno alla piena fruibilità) e della stessa struttura coperta.
Recuperare, pertanto, quell’idea progettuale (anche al di là di una effettiva concretizzazione del CIS) significherebbe cominciare a disegnare la città che tutti vogliamo, aperta sul Mediterraneo (perché non immaginare una fiera del Mediterraneo, sede di confronto tra le economie di tutti i paesi che vi si affacciano) e crocevia di interessi commerciali per effetto del suo porto e degli ampi piazzali retroportuali, della rete infrastrutturale e di un competitivo sistema di trasporti.
La CNA dichiara sin d’ora la piena disponibilità al confronto perché si possa giungere ad una proposta condivisa attraverso cui rendere questa città ancora più competitiva in termini di offerta di iniziative e luoghi fisici idonei per lo svolgimento di grandi appuntamenti internazionali.
Franco Gentile – Presidente CNA della provincia di Brindisi