OSTUNI – Si è tenuta, presso l’auditorium del Gal Alto Salento 2010, la conferenza stampa di presentazione della candidatura a Capitale italiana della Cultura 2020 della Città di Ceglie Messapica quale capofila della “Città diffusa” composta dai Comuni di Brindisi, Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni, Carovigno, Villa Castelli e Ostuni. Soggetto promotore Gal Alto Salento 2020.
Di seguito il discorso di presentazione della candidatura tenuto dal Presidente della Pro Loco Ostuni Marina Prof. Mimmo Greco
La coalizione dei Comuni Brindisi, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ostuni e Villa Castelli per il rilancio culturale e turistico del Territorio. La PRO LOCO OSTUNI MARINA, promotore di Ostuni Capitale Italiana della Cultura 2018, mette a disposizione la propria esperienza al servizio del Territorio. Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2018 è stato vinto da Palermo, tuttavia, pur non entrando nella short- list dei 10, il nostro Comune per circa un anno è apparso nei media nazionali ed internazionali e resterà nella rete globale per molto tempo e nella storia. Quanto è costata alla Pro Loco e poi al Comune questa operazione di mercato? Zero euro. È costato solo il nostro volontariato ed il “Continuo fastidio” che abbiamo dato, per modo di dire, a qualche amministratore e Sindaco compreso. Ostuni, in ogni caso, ha vinto la grande scommessa.
Cosa deve fare adesso il GAL ALTO SALENTO 2020: farà vincere il nostro territorio, presentando a sette sindaci, il metodo partecipato e contemporaneo, di pensare lo sviluppo dei territori come elementi di una rete omogenea evitando le solite dispersioni individualistiche. “AVANTI TUTTA” diceva una vecchia trasmissione e noi ce la metteremo tutta. Al momento manca un’ immagine comune e coordinata alla luce dell’attuale frammentarietà della comunicazione. Mettere insieme sette comuni è un’impresa ardua, ma noi ci proveremo e ci riusciremo. Effettuata questa prima fase di presentazione, occorre allargare la partecipazione a Istituzioni, Enti ed Associazioni per formulare un dossier con un Comitato Organizzativo allargato. L’obbiettivo metodologico, sarà quello di coinvolgere le diverse comunità e porre al centro dell’attività amministrativa dei Comuni la Cultura, il Turismo, la Cultura Enogastronomica e l’inclusione; ne scaturirà un prodotto condiviso e trasversale, una vera leva dinamica di sviluppo umano, sociale ed economico che contribuirà a generare l’idea di fare impresa insieme.
È una grande, unica occasione di mettere insieme tante realtà in apparenza diverse, ma che porterebbero ad una fruizione e ricezione alberghiera diffusa ed integrata (immaginatevi soltanto un sito comune che integra tutta l’informazione). La candidatura di Palermo è stata sostenuta da un progetto originale, di un elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Questa è stata la motivazione della meritata elezione di Palermo a Capitale Italiana della Cultura 2018. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, hanno contribuito a rafforzare la sostenibilità e la credibilità.
La città Brindisi ha avuto il grande merito di, negli anni novanta e a tutt’oggi, essere stata la 1^ cittá d’Italia ad applicare appieno un progetto di inclusione straordinario. Esattamente 26 anni fa a Brindisi arrivano 27 mila profughi in fuga dall’Albania e fu il primo sconvolgimento degli assetti Europei a cui sarebbero seguiti quelli del definitivo crollo del muro di Berlino. 27 mila profughi attraversarono il Mediterraneo in cerca di un futuro ed il territorio brindisino li accolse con un meccanismo di solidarietà spontanea senza precedenti.
E Brindisi è stata la città che ha avuto il grande merito storico di avviare in tutta l’Italia un processo di integrazione, anche culturale, che porterà sicuramente a farci giocare una carta importante nella partecipazione a Capitale Italiana della Cultura 2020. Vorrei aggiungere inoltre che tra le 21 città candidate nel 2018, ci fu la candidatura dell’Etruria, una candidatura da “Città Diffusa”, che vedeva tre città Chiusi, Viterbo ed Orvieto di tre regioni diverse: Toscana, Lazio ed Umbria. Il nostro sarà un progetto molto innovativo nel settore della cultura. La candidatura di “Citta Diffusa”, la nostra, nasce dalla consapevolezza che anche i “centri minori”, con uno sforzo di progettualità e fantasia, possono competere con i colossi del turismo internazionale se possono coordinarsi in modo efficace.
Il comune capofila sarà Ceglie Messapica. Questa candidatura di “Citta Diffusa” sarà una grande opportunità, non solo culturale, ma anche economica e produttiva.
Propongo come socio del GAL anche il titolo del Dossier: “Ceglie Messapica per una rete e valorizzazione diffusa del territorio tra SAPERI SAPORI E STORIA COMUNE” (Brindisi,Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni, Carovigno, San Michele Salentino, Villa Castelli, Ostuni).
E adesso prepariamo un “Grande Dossier” che ci permetterà di realizzare il “Grande Sogno”.
In bocca al lupo a tutti!
Pro Loco Ostuni Marina
Il Presidente
Prof. Domenico Greco