Il conflitto istituzionale in atto per il caso Ilva sta suscitando diverse perplessità nella comunità tarantina, in quanto rischia di mettere in forse una svolta probabilmente epocale per il lavoro e l’ambiente. La puntigliosa posizione della Regione e, di riflesso, del Comune appare infatti animata soprattutto da una volontà di mostrare i muscoli in un contesto politico. Sembra infatti più un braccio di ferro all’interno del Pd, per dimostrare di avere autorevolezza e consenso, piuttosto che una posizione di tutela del territorio. Perché se è vero che occorre privilegiare ambiente e salute, senza dimenticare l’occupazione, è altrettanto vero che ricorrere alle carte bollate nel corso di una delicata trattativa per il passaggio di proprietà dell’Ilva può pregiudicare tutto. Va bene non accettare tutto passivamente dal Governo nazionale, però un senso di responsabilità, improntato sul dialogo istituzionale, è indispensabile. Si possono assumere anche posizioni dure, si possono difendere strenuamente i diritti dei cittadini, ma l’intransigenza non deve prevalere sul buonsenso. Una volta tanto, per il bene di tutti, le beghe di partito mettiamole da parte e concentriamoci sui risultati da ottenere.
Il coordinatore provinciale di Idea, avv. Salvatore Fuggiano