“Caso Raimo: repressione e censura contro la libertà di critica”

Un’altra pietosa pagina di storia è stata scritta dal Governo. Non cessa il clima di repressione, si ostacola qualsiasi pensiero discordante, si punisce aspramente ogni critica. Dissentire è ormai pericoloso: un atto di coraggio prontamente stroncato.
Christian Raimo, purtroppo, sa bene quanto costa muovere una legittima critica verso il potere, in questo caso rappresentato dal ministro Valditara. Una critica mossa come privato cittadino, come militante politico, intellettuale, ma soprattutto come docente che vive la scuola e, assieme agli studenti, subisce le scellerate prese di posizione del Ministro e non può non indignarsi ascoltando le disumane dichiarazioni dello stesso.
Christian Raimo, legato alla scuola immaginata da Don Milani, muove un’invettiva verso le luride parole quali umiliazione e merito. Gli studenti che “devono essere umiliati per crescere bene” dovrebbero sentirsi offesi dal ministro Valditara e, invece, quest’ultimo ricorre ai provvedimenti disciplinari nei confronti di un insegnante per una metafora, per esser stato chiamato cialtrone.
La metafora della Morte Nera non offende, ma spaventa il Ministro, e il Governo intero; è un invito implicito a ribellarsi alle ingiustizie, resistere innanzi ai soprusi, per questo Christian Raimo è stato punito. Punizione esemplare: sospensione dall’insegnamento per tre mesi e stipendio dimezzato. Punizione che lede la libertà di espressione e danneggia la persona, un provvedimento che non tiene conto della nostra Costituzione democratica e antifascista posta a tutela della persona e che riconosce il diritto alla critica anche verso le istituzioni. Reprimere e punire per scongiurare eventuali emuli; contrastare qualsiasi formulazione di una possibile alternativa al modello di scuola basato sulla competizione, sull’agonismo neoliberista.
Siamo vicini a Christian Raimo, condividiamo il suo pensiero, sosteniamo la lotta per una scuola diversa: migliore.
Sinistra Italiana (prov.Brindisi)

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