Sono sempre di più gli italiani che soffrono di dispepsia, cioè di cattiva digestione. Circa l’80% del nostro sistema immunitario è presente nel tratto gastroenterico, dove risiede anche un “secondo cervello”, direttamente collegato con il primo. Si deduce quindi che la salute dell’organismo dipende molto dalla qualità della digestione, cioè dalla capacità del nostro organismo di trasformare gli alimenti in energia e nutrienti, distribuirli nel nostro corpo ed eliminare le tossine nocive.
Cattiva digestione: quali sono i sintomi?
Tra i sintomi tipici della dispepsia ricordiamo: bruciori di stomaco, sapore acido in bocca, mal di pancia, nausea e vomito, mal di pancia, avere movimenti intestinale irregolari, gonfiore, gas, senso di sazietà durante e dopo i pasti.
Questi sintomi inoltre possono peggiorare quando si è particolarmente stressati.
Da cosa dipende una cattiva digestione?
Tra le principali cause di dispepsia si trovano: uso di medicinali, malattia da reflusso gastroesofageo, cattiva alimentazione, ulcera gastrica, gastriti, infezione da helicobacter pylori, obesità, celiachia, abuso di alcol e fumo.
Quando si ha difficoltà a digerire si parla di dispepsia. Si stima che circa il 30-40% degli italiani soffra di disturbi digestivi. È suddivisa in dispepsia funzionale, o primitiva, cioè un disordine cronico e/o ricorrente caratterizzato da dolore e fastidio localizzato ai quadranti addominali superiori e organica, o secondaria, causata da patologie del tratto digestivo superiore come esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite e malattie della via biliare.
Ecco alcune semplici regole per digerire meglio.
1. Attenzione alla cottura
Cuocere gli alimenti serve a renderli più digeribili per il nostro organismo e più facili quindi da trasformare in energia in quanto la cottura è una sorta di “pre-digestione”. Si consiglia quindi di cuocere la carne leggermente e condirla a piacere con aromi e spezie, ricordandosi di aggiungere poco sale. La verdura, invece, può essere cotta al vapore, modalità che consente di mantenere inalterate le proprietà nutritive, o saltata in padella, gustosa e croccante. Via libera anche ai centrifugati di frutta: facili da digerire e fonti di enzimi, vitamine e minerali.
2. Abbonda con le spezie
Le spezie rendono ogni pietanza più digeribile, oltre che più saporita. Attivano infatti il metabolismo e aiutano l’organismo a eliminare le sostanze tossiche di scarto. La curcuma, ad esempio, è una spezia disintossicante che fa molto bene al fegato ed è indicata per preservare la flora batterica intestinale. Alcune spezie vanno usate a inizio cottura (alloro) mentre altre, più delicate, sono indicate crude a fine cottura (prezzemolo, basilico, zenzero).
3. Non mangiare troppo
Mangia il giusto senza strafogarti, in questo modo aiuterai lo stomaco a digerire correttamente. Prediligi alimenti ricchi di nutrienti e vitamine e cerca di limitare il consumo di cibi raffinati e ricchi di zucchero.
4. Mastica a lungo
Mastica bene e a lungo ogni boccone, la regola dice di masticarlo almeno 10 volte prima di ingerirlo, aiuterà a rendere l’alimento più digeribile e al nostro organismo di trarne tutte le sostanze nutrizionali.
5. Evita la frutta a fine pasto
La frutta richiede un tempo di digestione molto rapido rispetto a proteine e carboidrati e succhi gastrici diversi. Se assunta a fine pasto, inizierà un processo di fermentazione che bloccherà la digestione del pasto e riempirà lo stomaco di tossine e muco, compromettendo le successive fasi di trasformazione e eliminazione. La frutta è invece un ottimo spuntino da fare a metà mattina o a merenda.
Sempre puntuale il dott. Mustich.