Compleanno importante per l’editore Sellerio: sono cinquant’anni, infatti, che gli scaffali delle librerie italiane si arricchiscono dei piccoli volumi blu dell’editore palermitano. Quel blu Sellerio, ravvivato dalle più tenui tinte delle lettere in copertina, è diventato elemento distintivo riconoscibilissimo di un’editoria elegante, accurata, attenta alla salvaguardia della memoria e allo scavo del presente. Cinquant’anni di lavoro, di ricerca, di cura esigevano un oggetto speciale che ripercorresse la storia di Sellerio e nulla poteva riuscire meglio nell’intento di un libro come Cinquanta in blu.
Otto fra i più apprezzati autori dell’editore fanno dono di altrettanti racconti in cui la narrazione riprende un libro del corposo catalogo Sellerio: un gioco metaletterario, dunque, attraverso il quale poter ritrovare nel libro altri libri, per rivivere un’esperienza di lettura e magari riservarsi la meraviglia di scoprire, come suggerito nella nota in apertura, «su quale leva immaginativa questi libri possano fare pressione». Letteratura e lavoro editoriale intesi perciò come trame di fili che è sempre possibile sciogliere per poi riannodare, combinazioni di forme che anelano solo e soltanto all’indipendenza del pensiero. Capiterà così di intrecciare la narrazione di Gian Mauro Costa in Quando la mamma prendeva il tè con gli scritti di Salvo Licata e la sua ostinata ricerca della verità negli anfratti più bui dei borghi palermitani; o di sentir riecheggiare in A forma di isola, racconto di Fabio Stassi, le parole di Gesualdo Bufalino tese a dare un nome al contrasto che affligge coloro che inseguono la propria isola sfuggente scegliendo di sottrarsi al mondo. Oppure capiterà, ancora, di sbrogliare il mistero della Piccola suite borghese di Alessandro Robecchi alla luce di Ognuno muore solo di Hans Fallada: l’errore che in quest’ultimo costava terribilmente la vita, nella Brianza di Robecchi finisce per smascherare niente più che una misera bega familiare, senza imbarazzo alcuno. Per fortuna, a rimettere le cose a posto e a dare il giusto peso alle cose, ci pensano la letteratura e i buoni libri.
Diana A. Politano