MACERATA – I carabinieri di Osimo hanno arrestato quattro pregiudicati pugliesi componenti della banda che, nei mesi scorsi, ha messo a segno circa venti colpi in danno di sportelli bancomat di filiali bancarie, uffici postali, casse continue di distributori di carburanti, gioiellerie, nelle Marche, in Puglia e in Emilia Romagna.
In manette sono finiti Cosimo Iurlaro residente a Brindisi di 41 anni, Omar Bianco pure residente a Brindisi di 27 anni e Vincenzo Schiena residente a Carovigno di 38 anni mentre per il quarto complice, Marco Santoro residente a Carovigno di 25 anni, la Procura della Repubblica di Macerata ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma e permanenza nel paese di residenza. I quattro sono stati bloccati nei loro paesi di residenza in quanto, gia’ fermati il 25 settembre scorso a Porto S.Elpidio, la Procura della Repubblica di Fermo aveva imposto loro l’obbligo di firma e di dimora nei luoghi di residenza. Per essi era scattato il provvedimento di arresto, che e’ avvenuto il 18 ottobre, a seguito del ricorso della Procura della Repubblica di Macerata contro l’ordinanza di non convalida del fermo da parte del Tribunale di Fermo, essendo anche emersi ulteriori elementi di accusa.
Infatti in una perquisizione nell’abitazione di Cosimo Iurlaro i carabinieri avevano sequestrato 9.000 euro in banconote da 50 euro e valori bollati per 777 euro perche’ ritenuti parte del bottino ottenuto con il colpo all’Ufficio postale di Trodica di Morrovalle. Le indagini erano partite il 2 gennaio 2016 dopo il colpo al bancomat dell’Unicredit a Polverigi con l’esplosione provocata con l’acetilene e proseguite dopo gli altri furti alla Banca Popolare di Ancona a Padiglione di Osimo, al Bancomat della Carilo di Loreto e al Centro commerciale Grotte Center di Camerano. Tutta l’operazione e’ stata illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal procuratore capo della Repubblica di Macerata e dal capitano Raffaele Conforti di Osimo con i suoi uomini. E’ stato cosi’ spiegato che un ruolo fondamentale ha avuto da un soggetto di Porto S.Elpidio che lavora in una pasticceria di Civitanova e che svolge anche attivita’ di agente immobiliare e quindi ha procurato alla banda una mansarda, che era diventata il “covo” dei malviventi, e un garage in cui nascondevano un’Audi SR6 del valore di 140.000 euro rubata a Porto S.Giorgio (il proprietario e’ un cittadino di Trento) che era stata spostata per qualche tempo in Puglia per essere blindata con lastre di acciaio protettive alle fiancate nella quale sono state trovate le tute con cui i banditi effettuavano i colpi e i chiodi da poter spargere sull’asfalto nel caso di un inseguimento. I carabinieri erano riusciti a piazzare delle “cimici” nella mansarda per cui hanno potuto registrare tutte le loro conversazioni circa il colpi effettuati e quelli in preparazione ma anche le spiegazioni perche’ alcuni colpi erano andati a vuoto (a Villa Musone di Recanati e a Monturano) per aver sbagliato le dosi di ossigeno e dell’acetilene. E in quella circostanza Iurlaro aveva detto “Il paese e’ diventato blu”. Le indagini proseguono per completare gli accertamenti in merito a tutti gli altri colpi messi a segno in altre zone delle Marche e fuori della nostra regione.
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