Colpo gobbo: A.A.A. Cercasi disperatamente clienti per negozi centro – di Bastiancontrario

Diceva la buonanima di Ennio Flaiano “La situazione è grave ma non seria”. Il dilemma corsi aperti-corsi chiusi,a Brindisi, va avanti da almeno un decennio e ancora non fa presagire soluzioni accontenta tutti a breve termine. Sembra che da noi, ogni cosa ha sempre un’nizio ma mai una fine: principium certum est, finis nun se sapet. E’ stato così per l’ex cinema Di Giulio, acquistato (e non espropriato per pubblica utilità) ai tempi di Antonino I per farne un parcheggio silos o un contenitore culturale o non so che altro accidenti , e ancora tristemente vuoto e abbandonato al suo rio destino. E’ ancora così per la scandalosa storiaccia della riqualificazioni e della “Baia del sol” ( ex Lido Ufficiali M.M.) bloccata sine die per una ridicola faccenda riguardante il c.d. “ripascimento”, conditio sine qua non all’avvio dei lavori. Ormai sono passasti tre anni per opere che avrebbero dovuto avere termine ben due anni fa. Semplicemente vergognoso. Ma torniamo al tema principale, quello dei corsi chiusi, alias della crisi del commercio cittadino. Amministrazione comunale e Associazione Commercianti non riescono proprio ad andare D’AMORE e d’accordo. Come Caparezza sono entrati in un tunnel, ma non del divertimento, ma dell’avvilimento. Non ci sono infatti punti di avvicinamento e di compromesso. I nostalgici titolari di negozi d’abbigliamento si illudono che una trentina di stalli davanti ai loro esercizi risolvano una crisi strutturale e irreversibile, sindaco e giunta inseguono la chimera di una cittadinanza matura, sensibile ai problemi dell’ambiente e in linea col trend nazionale che vede aumentare, e non certo diminuire,le isole pedonali nei centri storici. E allora come si fa? Il Comune deve favorire quanto più possibile i commercianti alleggerendo le spese relative a tasse, oneri ecc.  e credo che l’abbia fatto, anche se ancora qualcosina può essere concessa, i commercianti, da parte loro,debbono scervellarsi  a trovare soluzione di marketing “creativo”, promuovendo convenzioni , campagne d’offerta, inventando poli attrattivi che inducano “la ggente” a vivere il centro cittadino. Arredo esterno del negozio, a carico degli esercenti, e animatori che divertano i bimbi e cantanti e ballerini di strada, (magari al 50% a carico dell’Amministrazione), potrebbero riuscire nell’impresa di far migrare buona parte dei consumatori dai Centri commerciali all’ombelico della città. Quello che ci vorrebbe davvero sarebbe una risalita del’economia e una ripresa generale che porti ad un rilancio della domanda e a un incremento dei consumi. Credo però che nemmeno San Teodoro e san Lorenzo messi insieme siano in grado di fare questo miracolo!

                                                                                                     Bastiancontrario

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1 COMMENTO

  1. Caro non so chi, ma tu che ne sai?? La crisi c’è x carità ma posso garantirti che basta poco e si Potrebbe continuare ad andare avanti Senza grossi problemi aspettando tempi migliori. Chiediamo soltanto che i corsi non vengano chiusi durante la settimana quando la potenziale clientela lavora Ed ha più difficoltà a lasciare la macchina ad 1 km di distanza .. Che poi di questo si tratta, non avere parcheggi …Quindi facciamo prima i parcheggi e poi chiudiamo i corsi

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