Colpo Gobbo: “BRINDISI CITTA’ ‘QUASI’ IDEALE” – di Bastiancontrario

Come è noto, alcuni raffinati intellettuali del Rinascimento si produssero in esercizi teorici, a base di testi, disegni e dipinti, tendenti all’individuazione di in modello utopico di “città ideale”. Famosissimo, nella sua elegante, desolata “metafisicità”, è il quadro che illustra questo articolo. Ed ora veniamo ai giorni nostri e alle nostre città, più segnatamente a Brindisi. Sulla stampa, nei fogli online, nelle televisioni locali, ma soprattutto nei social, è tutto un pullulare di sdegnose segnalazioni di anomalie, un impietoso, accanito additare a criticità, a disservizi, a problemi irrisolti. Ci flagelliamo definendoci incivili, pigri, fatalisti, addirittura incapaci. Ora, un po’ di spirito critico ci sta, perché serve per migliorarci, ma eccedere nel vedere soltanto i fattori negativi non va bene, in quanto produrrebbe il circolo vizioso di un tafazzismo e di un pessimismo fini a se stessi. Senso della misura ci vuole, come in ogni cosa, ed equilibrio e senso di appartenenza alla propria identità e comunità. Lo sfascismo non porta da nessuna parte, quindi sì alla vigilanza e alla denuncia delle cose che non vanno, ma anche pieno riconoscimento e orgoglio per le tante cose positive che accadono intorno a noi, per noi e per il nostro benessere. La nostra Brindisi è una cittadina a misura d’uomo, nella quale ancora contano i valori della tradizione, del buon vivere spicciolo, quello fatto da tante cose minime che, nell’insieme, formano una filosofia di vita ( fare la spesa presso bancarelle o negozietti, salutare cordialmente il prossimo, passeggiare giù al porto, sedere su di una panchina del corso a chiacchierare del niente con amici e/ o sconosciuti). La nostra poi, da sempre, è una grande “palestra” di sport. Qui sono nati campioni di ogni disciplina, qui hanno sudato, lottato, gareggiato migliaia di giovani sani nel corpo ed nella mente che, nel tempo, hanno poi trasmesso questi valori di sportività, di lealtà e di pulizia morale ai propri figli. Questa è civiltà, questa è cultura sociale, andiamone fieri! Abbiamo molta strada da fare per raggiungere livelli di vivibilità ancora più alti, anche perché in questo sforzo comune di miglioramento non ci si può mai rilassare, ma la nostra comunità è sostanzialmente sana e i nostri ragazzi, a qualsiasi ceto appartengano, dimostrano che qui da noi le famiglie e la scuola ancora assolvono le funzioni educative e formative cui sono rispettivamente chiamate a svolgere. Ecco perché a Brindisi non succedono immonde schifezze come quelle di Colleferro o di Pisticci. E di ciò ne siamo tutti orgogliosamente consapevoli. Non abbassiamo la guardia, continuiamo a tutti i livelli a spargere generose dosi di lubrificante sociale a base di umanità, tolleranza, dialogo, aggregazione, impegno. Inseguiamo il sogno di chi vaticinava una città ideale …

Bastiancontrario

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