In una città di provincia, tutto fa brodo. Anche un episodio di cronaca in fin dei conti modesto. E allora dalli coi post su fb e con gli articoletti sui giornali. E’ successo che un ragazzo africano, in un pomeriggio afoso, si è arrampicato sul piedistallo della statua di Cesare Augusto in piazza del Popolo con un mantello rosso sulle spalle e una corona dorata sulla testa e ha mimato spiritosamente la posa del divo Imperatore. Tutto qui. O quasi. Il giovane però è un rifugiato con sofferenze psichiche che in passato ha creato ben più gravi problemi e allora la cosa cambia. Accorrono sul posto a sirene spiegate forze dell’ordine e ambulanza, si formano capannelli di curiosi, si apre la caccia su fb, si scrivono articoli e si fanno servizi televisivi. Qualcuno perde il senso della misura e si esibisce in commenti beceri, in odore di xenofobia, o fa del sarcasmo del tutto fuori luogo. Ma si è trattato solo di una bravata innocente, senza alcuna conseguenza. Se la medesima azione fosse stata compiuta da un figlio di papà sarebbe stata etichettata subito come “goliardata”. E quando sono i tifosi a tuffarsi nelle fontane o a scalare le statue cittadine, forse che i bravi ragazzi non vengono protetti da un’aurea di bonaria indulgenza e comprensione? Eh, ma questa volta c’era di mezzo un “diverso”… Finiamola di creare casi inesistenti e di montare polemiche sui fatterelli, ci sono ben altri argomenti su cui rivolgere il nostro infallibile occhio critico!
Bastiancontrario
In questo caso ,concordo con te in totalmente.