Se l’intelligenza è artificiale, la stupidità è molto naturale. Si trova cioè libera in natura, a volte camuffata da saccenteria o istrionismo o faccia di bronzo, o tutte e tre le cose insieme. In questo caso assume le sembianze del politico logorroico, del grande medico esibizionista o del comunicatore, giornalista od opinionista che sia, purché provocatore ad mentulam e narciso.
Il fatto è che la stupidità è anch’essa un virus che può prendere tutti, a sprazzi più o meno lunghi me con vari gradi di intensità, e non alligna solo nei mediocri ma anche negli intelligentoni, quelli che scrivono libri, hanno la parlantina sciolta da piazzista di idee e soluzioni rapide. Se pensate che mi sto riferendo ai vari Meluzzi, Sgarbi, Salvini, Renzi Emiliano, De Luca, Fontana ecc. fate …bene perché è proprio così. Ma nel girone della stoltezza, purtroppo, ci sono anche i vertici governativi, le alte cariche della burocrazia, i responsabili di Enti.
La gravissima catastrofe che ci ha duramente colpito ha fatto perdere la bussola a molti, e così all’impreparazione specifica dovuto al noto sciagurato smantellamento delle strutture sanitarie ( quella della revisione del titolo V della Carta Costituzionale (2001) fu una grande cappellata cui presto si metterà riparo), si sono aggiunte incapacità e deficienze che hanno prodotto approssimazione e caos. Se le cose non sono precipitate nel nostro Bel Paese è stato per esclusivo merito delle professionalità che stanno alla base e non al vertice della struttura statale. Se medici, infermieri, portantini, personale amministrativo ed ausiliario degli ospedali, se forze dell’ordine, volontari, sindaci e personale comunale, farmacisti, lavoratori delle attività commerciali aperte, autisti, rider e la stragrande parte dei cittadini comuni si fossero comportati come i grandi capi, avremmo avuto l’Apocalisse.
Non dobbiamo avere la memoria corta: Gli scienziati da telecamera hanno inondato l’etere di pareri opposti e di previsioni contraddittorie, litigando persino in diretta. Il balletto delle conferenze stampa quotidiane, non solo si è rivelato un boomerang perché ha finito per creare ansia anziché rassicurare, ma continua a fornire numeri …al lotto non congruamente inquadrati in modelli matematici uniformi ed attendibili. Le liti da cortile tra Stato e Regioni sono state deprimenti ed inaccettabili, e né Conte né Mattarella hanno avuto il polso della situazione. Ci fosse stato il rude Pertini, avrebbe distribuito un po’ di pedate metaforiche a tutti …
E poi le scandalose fughe di notizia, le anticipazioni, i dietro front e l’emissione continua di decretini lunghi e ingarbugliati con il codazzo di precisazioni, interpretazioni e smentite varie, per non parlare della storia kafkiana dei moduli di autocertificazione, ritoccati ben quattro volte, come fossero occhiaie di divette sul viale del tramonto …una cosa indegna. E questi cervelloni, se avessero dovuto scrivere la costituzione , che casino planetario avrebbero combinato? Ma, signori, quella che abbiamo è una classe dirigente o una classe di ripetenti?
Ora c’è il dramma-farsa delle mascherine e dei respiratori, che sono come il trucco: ci sono ma non si vedono. Mi dispiace essere così duro ma non si può essere indulgenti con la tragedia che ci circonda. Sono stati commessi errori madornali perché, diciamolo chiaramente, non ci sono più gli statisti di una volta: ora siamo nelle mani di gente che sembra uscita dal Cepu. La vecchia intelligenza naturale ha fallito, non resta che affidarci alla I. A. e ai suoi algoritmi. Dieci, quindici anni fa, quando si demoliva allegramente la Sanità pubblica e si faceva l’occhiolino a quella privata, nessuna “Intelligenza scientifica o politica” capì che bisognava predisporre un piano di emergenza anche in caso di epidemia? NO, si pensò solo ai terremoti. Allora ben vengano i progetti tesi a realizzare laboratori ove raccogliere sistematicamente dati per elaborare modelli matematici, analisi predittive, alla ricerca di quegli indirizzi e quelle soluzione tecniche esaustive in grado di risolvere i problemi epidemiologici, inverando la nascita di quella che il filosofo Cosimo Accoto ha definito “Società oracolare”.
Insomma per qualcuno una sorta di “Eterno ritorno nicciano”, solo che questa volta la sede dell’oracolo non sta a Delfi ma a Boston ( Mit: Massachusetts Institute of Technology).
Il nostro amaro presente è già futuro e il nostro dolce futuro ha un piede in una scienza che sembra fantascienza ma che è invece, ancora una volta, “Scienza Nuova”( e siamo ancora ai corsi e ricorsi…)
Bastiancontrario
Hai detto bene però mi chiedo, dove sono finite le intelligenze, che pur ci sono in Italia? Come mai si è lasciata una nazione piena di cultura e arte nelle mani di inetti? O veramente si è convinti che la politica è sporca per cui è meglio starci lontano? Non sarebbe ora di finirla e assumervi ognuno le proprie responsabilità in base alle proprie competenze? Il popolo è sano e lo dimostra non si può dire altrettanto dell’intellighenzia. Buona giornata.
Carissimo Bastiancontrario
La descrizione dei fatti, come sempre di piacevole lettura, è efficace e giustamente severa nei confronti dell’ampia schiera dei protagonisti in rassegna.
Quanto al futuro delle intelligenze, osservo che quella naturale, nel poco tempo di presenza dell’uomo sul pianeta Terra, ha sviluppato straordinarie conoscenze e mostra una forte accelerazione in ogni campo. Tutto è accaduto nella compresenza di menti eccelse accanto ad una marea di poveri ignoranti e nell’alternarsi di sistemi potere di ogni tipo.
Deduco che l’intelligenza artificiale, pur evolvendo con ritmi inimmaginabili, non possa e non debba che rimanere una leva al servizio dell’uomo, utile a elevarne il benessere materiale, morale e spirituale.
Urge invece combattere il «virus della stupidità» con la somministrazione universale di antidoti a base di cultura, così da formare un popolo variamente intelligente ma interamente vaccinato contro virus dei tipi «piazzisti d’idee», «scienziati da telecamere», «diplomati CEPU» fino a determinarne l’estinzione.
Ciò consentirebbe l’attuazione di una società consapevole e giusta a tutti i livelli, guidata non da millantatori e arrivisti ma dalle migliori intelligenze perché ciò è nell’interesse di tutti e di ognuno.